la Repubblica, 5 luglio 2023
La villa di Daniela Santanchè a Milano
L’ultima prova plastica che la sobrietà non è in testa alle caratteristiche della casa è stato il video postato dalla proprietaria a Natale 2020: la cena della vigilia, gli ospiti e l’ormai famoso centrotavola ipertrofico – un’autentica passione per la signora Daniela Garnero Santanchè. Di ingombro e impatto notevoli (“edificato col superbonus natalizio”, “Sembra Casa-Monica style”, si scatenò il web ). Intorno alla tavola sontuosamente imbandita, lei, l’attuale ministra del Turismo, il compagno presunto principe Dimitri Miesko Leopoldo Kunz d’Asburgo più volte diffidato legalmente dalla Casa d’Austria per l’utilizzo improprio della chilometrica firma, Canio Giovanni Mazzaro, che di DS è l’ex marito, e parenti e amici, compresa “la nonnetta con l’albero di Natale in testa”. Un trionfo di meravigliosa pacchianeria incorniciato – è tutto nel video postato dalla Pitonessa (copyright Dagospia) – dalla chiosa di lei, ovvero: «Ma pensiamo anche a quelli che tutto questo non ce l’hanno…».
Casa Santanchè non è (solo) un titolo né una suggestione: è una villa stile art Déco in centro a Milano, 642 mq su quattro livelli, dal sotterraneo al piano mansardato. Piscina, bagno turco, marmi, quadri, lampadari in un mix – almeno nelle intenzioni di chi la abita – tra sfarzo borghese e shabby chic. In zona corso Vercelli – siamo in una laterale appena defilata – la dimora è chiamata dagli abitanti “casa delle lucine” e “dei macchinoni col lampeggiante”. Non c’è da spiegare. O forse sì. Le lucine sono le cascate di led che l’ormai ex lady Twiga fa scivolare da terrazzi e balconi per esaltare piante e fiori come in un’aspirante Versailles meneghina. Anche lontano dalle festività natalizie.
Quanto ai lampeggianti, beh, la maggior concentrazione si impose a maggio 2016: Santanchè, allora ancora amazzone berlusconiana, convocò la solita ciurma di imprenditori, amici e politici. C’era anche Giorgia Meloni. Ufficialmente una cena per raccogliere fondi per la corsa a sindaco di Roma di Alfio Marchini; in realtà un pulpito privato per lanciare un messaggio galeotto: «Resto in Forza Italia, ma voterei Meloni».
Chi negli anni ha frequentato la lussuosa palazzina da 6 milioni di euro che la ministra ha dovuto vincolare per garantire i debitori di Visibilia srl, racconta di cene e feste che ruotano intorno all’inner circle santancheiano. Nomi di punta: il padrino politico Ignazio La Russa e l’ex socio, e amico di sempre e conterraneo cuneese, Flavio Briatore. Rumorosamente uscite dal giro le un tempo intimissime Paola Ferrari e Patrizia D’Asburgo. Con quest’ultima si sono scambiate i compagni in una roulette che è stata al centro del gossip da circonvallazione esterna.
Ma torniamo alla villa. Santanchè la acquista nel 2004 dagli eredi di Giuseppe Poggi Longostrevi, il re delle cliniche milanesi coinvolto in Tangentopoli e che in seguito allo scandalo si tolse la vita proprio in quella casa. Prezzo di vendita: 1,2 milioni. Dopo la possente opera di ristrutturazione, ne vale quasi sei volte tanto (fa fede la perizia allegata all’atto notarile del 29 maggio 2023 che dispone il vincolo sulla casa). Da ristrutturare, adesso, ci sono i debiti. Come in tutte le storie dove le lucine sul villaggio incantato diventano fioche fino quasi a spegnersi, fa effetto rivedere adesso i servizi dedicati a casa Santanchè da alcune riviste di arredamento. Ancor di più i video che ritraggono la padrona riposare le stanche membra addentando uno spaghetto sul lettone della stanza gialla o sulla poltrona nel salotto rosa. Alle pareti, decine di foto incorniciate. DS insieme a tutti i personaggi “del reame”.