il Fatto Quotidiano, 5 luglio 2023
Brunetta, l’undercucciolo di Venezia
DA NON PUBBLICARE
Tutto si può dire del governo, tranne che non badi al nostro buonumore. I ministri, a parte alcune macchiette, sono tristanzuoli, ma le nomine extra li controbilanciano ampiamente. Tipo quelle di due caratteristi del calibro di Figliuolo al dopo-alluvione (le disgrazie non vengono mai sole) e Brunetta al Cnel. Non siamo ai livelli di una Tina Pica o di un Tiberio Murgia, ma si fa quel che si può. Figliuolo è già partito per le Romagne, ma è ancora “senza portafoglio”: viaggia con mezzi propri, tenda da campeggio e pranzo al sacco. Brunetta s’è insediato al Cnel, l’ente inutile che lui – avendone fatto parte per dieci anni – definì nel 2016 “carrozzone costosissimo” e, per renderlo meno costoso, ha moltiplicato le poltronissime con relativi culi (22 in più). È la sua sesta vita dopo quelle di: undercucciolo a Venezia (il padre era venditore ambulante di gondoete di plastica); consigliere economico di De Michelis e Craxi (col boom del debito pubblico); prof universitario a un passo dal Nobel (“L’avrei vinto, ma ha prevalso l’amore per la politica, però ho buone possibilità di diventare capo dello Stato”); ministro di B. che litiga con tutti, anche coi ministri di B. (leggendario il fuorionda di Tremonti che gli dà del “cretino”); vice-Migliore riciclato da Draghi.
Ora s’è arrampicato in cima al Cnel grazie all’eredità anticipata dell’amico Silvio, che ebbe modo di apprezzare le sue doti pedagogiche nel 2009. In piena tempesta ormonale, B. voleva candidare alle Europee una ventina di squinzie, subrettine e morte di fama che allietavano le sue serate senili, dopo dure gavette come meteorine di Fede, veline a Fornelli d’Italia e Guida al campionato, protagoniste di Ciccio Ciccio, Grande Fratello e Passion: erotismo per le donne, concorrenti a Miss Muretto e Miss Lituania, comparse di Centovetrine, troniste di Uomini e donne. Così allestì una “scuola di formazione” in sede per erudirle almeno sulla collocazione di Bruxelles e Strasburgo sul mappamondo. Corso intensivo serale di tre giorni all inclusive. In cattedra, oltre a Silvio, un corpo docente d’eccezione: Verdini, La Russa, Frattini, Quagliariello e Brunetta. Il quale raccontò tutto fiero al Giornale: “Sono esausto: quattro ore belle, serie e importanti di lezione. Ho illustrato i rapporti fra le diverse istituzioni Ue, ho parlato di bilanci e devolution verso l’alto e verso il basso”. Soprattutto il basso. Purtroppo Veronica lesse. E tuonò: “Ciarpame senza pudore per il divertimento dell’imperatore”. E B. dovette scandidare in blocco le discepole di Renatino. Una sera, in tv, Paolo Villaggio domandò a bruciapelo a Serena Dandini: “Ma Brunetta è un nome d’arte?”. Magari: lui ha sempre fatto tutto col suo nome e la sua faccia, senza timore di perdere né l’uno né l’altra.