ItaliaOggi, 5 luglio 2023
Periscopio
Non scrivo poesia / Scrivo prosa / Ma la realtà della guerra / si mangia la punteggiatura /la coesione dell’intreccio / la coesione / si mangia / Come se sulla lingua / fosse caduta una granata. Viktorija Amelina, poetessa ucraina scomparsa il 2 luglio dopo essere rimasta ferita qualche giorno prima a Kramatorsk, nel distretto di Donec’k, durante un raid russo.
«Negli ultimi anni 700.000 bambini hanno trovato rifugio in territorio russo fuggendo dai bombardamenti delle zone di conflitto in Ucraina». Lo ha riferito sul suo canale Telegram, citato dal Guardian, Grigory Karasin, capo del comitato internazionale del Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo. HuffPost.
Noterò una cosa che i politici d’ogni parte non amano ammettere: un’apocalisse nucleare non solo è possibile, ma è anche abbastanza probabile. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, (da HuffPost).
Chi può ancora credere che un domani, nella catena di comando necessaria al compimento d’una simile follia, gli stessi che quasi lo hanno lasciato per Prigozhin sarebbero disposti a suicidarsi con lui? Bernard-Henri Lévy, Repubblica.
Putin ha creato uno Stato parassitario che ottiene entrate dall’estrazione di risorse naturali piuttosto che da una produzione creativa e che non adempie a nessuna delle funzioni di uno Stato moderno in termini di assistenza ai suoi cittadini. La corruzione è intrinseca a questo regime cleptocratico. (…) Dopo le proteste contro di lui nel 2011 e nel 2012, che un Putin infuriato attribuì all’allora Segretario di Stato Hillary Clinton, lo Stato russo è diventato ancora più antimoderno. Per il regime di Putin, l’Occidente rappresenta le forze di modernizzazione sociale, economica e politica che potrebbero «infettare» la Russia. Nel discorso pronunciato in occasione del lancio della guerra in Ucraina, Putin ha accusato gli Stati Uniti di voler distruggere i valori tradizionali della Russia e di imporne di nuovi che, cito, «portano direttamente al degrado e alla degenerazione in quanto contrari alla natura umana». Fareed Zakaria, CCN.
Riguardo alla crisi Ucraina occorre ricordare che Meloni e Fd’I, dopo l’occupazione russa della Crimea e lo scatenamento della guerra sporca nel Donbas da parte del regime di Putin, sono stati tra i massimi sostenitori e propalatori della sua propaganda, chiedendo a gran voce la revoca delle sanzioni contro Mosca e organizzando persino manifestazioni di piazza in suo favore, praticamente fino alla vigilia dell’invasione del 24 febbraio. La tragedia è che nessuno può chiedere conto di niente perché è esattamente lo stesso percorso compiuto a suo tempo dal Movimento 5 stelle nel passaggio dall’opposizione al governo (e poi, a ritroso, dal governo all’opposizione, in particolare proprio sulla questione russo-ucraina). Ragion per cui deve tacere anche il Pd, che dal secondo governo di Giuseppe Conte in poi ha deciso di sacrificare ogni coerenza programmatica e di principio all’alleanza con i populisti grillini, e non può dunque rimproverare a Meloni quello che non rimprovera a Conte. Francesco Cundari, Linkiesta.
Secondo i principali quotidiani, il popolo sarebbe dovuto scendere in piazza in Russia per rovesciare Putin. Invece è sceso in piazza in Europa per rovesciare Macron. Alessandro Orsini 1, il Fatto quotidiano.
La Francia abbraccia i suoi sindaci. Mobilitazione davanti ai municipi. Titolo del Corriere della Sera.
A sinistra il problema è la colletta. Raccolto più d’un milione di euro per l’agente che sparò a Nahel. Cinque volte la cifra destinata alla madre. Appelli per eliminare la colletta. Titolo della Verità.
«I cani da guardia ci ordinano di invocare la calma, noi invece invochiamo la giustizia», ha detto [Jean-Luc Mélenchon, leader dell’estrema sinistra francese] rifiutandosi di condannare i teppisti che cominciavano a incendiare la Francia. Poi, quando la rivolta ormai dilagava, dopo molte insistenze ha trovato un compromesso: «Non distruggete la scuola, la biblioteca, la palestra, tutto quel che costituisce il nostro patrimonio comune». Le auto, i negozi, i palazzi, invece, quelli si poteva continuare a sfasciarli. Corriere della Sera.
Il reddito di cittadinanza ci è costato quasi 29 miliardi. Voluto dalla maggioranza Lega-M5s guidata da Giuseppe Conte, è stato abolito col decreto «Lavoro» del governo Meloni. Ne aveva beneficiato soprattutto il Mezzogiorno: record a Palermo, Napoli e Crotone. Titolo di Wired.
Come, da prospettiva sinistra, la prestanza democratica del servizio pubblico è garantita dalla presenza del combattente progressista con contratto a vita, così, per questi altri ora al potere, il servizio pubblico radiotelevisivo adempie al proprio ufficio assoldando i professionisti ingiustamente negletti, ai quali si riconosce finalmente il diritto di spiegare che Margaret Thatcher era allieva di Giorgia Meloni e che Dante Alighieri era contro il ddl Zan. Iuri Maria Prado, Linkiesta.
Bianca Berlinguer si è dimessa dalla Rai e va a Mediaset. Titolo del Corriere della Sera.
Vogliono chiudere Cartabianca per mettermi il bavaglio. Alessandro Orsini 2 (titolo di tag24.it).
Sul Corriere della Sera Aldo Grasso ripete che Cartabianca era trasmissione di mediocrità assoluta. Al Foglio aveva detto: «[Lei] è negata per la professione». Gli ascolti non decollavano neppure con la grappa di Mauro Corona. Alessandro Orsini angosciava più di Putin. (…) È dal 2016 che si è costretti a tacere perché Bianca è figlia di Enrico Berlinguer. Carmelo Caruso, il Foglio.
«Lei mi ha interrotto troppe volte. La televisione [mi consenta] non si fa così». Correva il 2019 quando Silvio Berlusconi, ospite a Cartabianca, redarguiva la conduttrice Bianca Berlinguer. Antonella Baccaro, Corriere della Sera.
Nel futuro vedo solo il rimpianto del passato. Roberto Gervaso.