il Fatto Quotidiano, 4 luglio 2023
Una docuserie sui nostri reali
Saturi delle squallide saghe della coppia Meghan&Harry, sfiancati dalle vicende dei reali inglesi, annoiati dai gossip cartacei sui sovrani di tutta Europa. Finalmente arriva una serie sui nostri, di reali, e in particolare sulla storia di Vittorio Emanuele di Savoia. Ma no, non si tratta di un prodotto sovranista, perché a girare e coprodurre (con Francesco Melzi D’Eril) Il principe – da oggi in tre episodi su Netflix (e su Sky Glass, Sky Q e Now Smart Stick) – è Beatrice Borromeo Casiraghi, giornalista, regista, produttrice con la sua Astrea Films e, anche, principessa.
Data chiave il 1978, quando di notte, muore – in seguito a una sparatoria dopo il furto del gommone di Vittorio Emanuele – il giovane Dirk Geerd Hamer, omicidio di cui viene accusato lo stesso principe. Il crimine, dunque, e la vicenda giudiziaria che ne segue sono al centro della docuserie, che racconta, però, anche l’intera vita del sovrano mancato, i suoi rapporti familiari, il lavoro, gli altri scandali, il rientro in Italia, con testimonianze di cronisti e parenti di Savoia e Hamer. Una storia pesante che grava – un’altra chiave del Principe – sulle generazioni venute dopo, da Emanuele Filiberto alle figlie di Birgit Hamer, che devono cercare di vivere nonostante un passato ingombrante e traumatico.
“Manca una settimana al lancio de #ilPrincipe su @netflix”, scriveva su Instagram Borromeo Casiraghi. Aggiungendo: “È stato nostro per così tanto tempo che mi fa uno strano effetto condividerlo con chiunque vorrà guardarlo. Chissà se leggerete certi passaggi come li abbiamo interpretati noi, se vi farà a volte ridere e a volte piangere, come a noi”. L’autrice spiega anche che per essere più fedeli agli anni Settanta una parte delle ricostruzioni è stata girata in pellicola, un’idea della “meravigliosa Clarissa Cappellini, direttrice della fotografia”. Ed elogia anche le montatrici Cristina Flamini e Annalisa Forgione, “quante chiacchierate, risate, discussioni, note alle 4 del mattino (ogni notte!), scoperte, lampadine accese di colpo, intuizioni, e soprattutto passione”.
La docuserie è dunque una ricostruzione storica, ma anche sentimentale, della vita di un principe ottantaseienne con scandali e vicende giudiziarie sulle spalle.