Corriere della Sera, 2 luglio 2023
Prigozhin e gli altri: così la Russia rischia di cadere nella guerra civile
Gli Stati Uniti si preparano a celebrare l’anniversario della loro nascita (4 luglio 1776) in uno degli anni più difficili e tumultuosi della storia europea. Quasi tutti gli europei vedono dalle loro finestre una Russia bellicosa e tempestosa. A Mosca il leader è ancora Vladimir Putin, ma il suo potere militare è condiviso con un uomo forte e spregiudicato, Evgenij Prigozhin, nato nel giugno 1961. È un personaggio imprevedibile, creatore di ristoranti alla moda, ma anche inquilino delle carceri nazionali dove ha già dormito per parecchie notti (è stato condannato a dodici anni di reclusione per rapina, aggressione e avviamento di minori alla prostituzione). La sua trasformazione in «sanguinario signore della guerra» in questo conflitto è avvenuta nel 2022 quando la sua banda ha debuttato nella Ucraina orientale. Nelle scorse settimane è sembrato che Prigozhin avesse deciso di conquistare Mosca con una banda a cui aveva dato il nome musicale di Wagner. Ma nel corso della spedizione rinunciò alle sue intenzioni e fermò i suoi mercenari lungo la strada. La Russia dei nostri giorni sta tragicamente diventando un’arena per pirati e avventurieri che non hanno altro obiettivo se non quello di scegliere il campo di battaglia più lucrosamente promettente. La creatura militare più famosa di Prigozhin è la sua brigata Wagner, il cui motto, secondo una descrizione del New York Times, è «Senza pietà, vergogna e legge». La Wagner non è inquadrata nell’esercito russo, ma riceveva copiosi finanziamenti dal Cremlino. Nel 2018, parlando di Prigozhin in un incontro con Trump, Putin prendeva le distanze e si limitava a descriverlo «un privato cittadino». Ma quest’uomo, nel frattempo, ha rafforzato i quadri dei suoi battaglioni, esteso i loro tentacoli in Medio Oriente, Libia, Africa sub-sahariana; e ora, infine, Ucraina. Con l’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022, lo chef dei ristoranti moscoviti amati da Putin diventa uno dei protagonisti della guerra. In primavera Prigozhin si fa fotografare in mimetica nel Donbass. L’«Operazione speciale» si regge, in buona parte, sulla Wagner e – a detta del suo fondatore – sui 50 mila uomini che dichiara di avere schierato. In novembre, la Wagner viene inclusa dal Parlamento europeo nella lista delle organizzazioni terroristiche. Ma nel frattempo questa crisi russo-ucraina si è andata arricchendo di protagonisti, fra i quali sono Vladimir Putin, Evgenij Prigozhin e l’istituzione chiamata Wagner, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko.
Non sappiamo se questi personaggi della nuova Russia sapranno accordarsi per portare insieme il loro Paese fuori della tempesta o se diverranno i responsabili di una sanguinosa guerra civile.