la Repubblica, 1 luglio 2023
Bocciare è bello
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il professor Giulio Palomba ha 50 anni e porta la polo nera con il bavero alzato. È docente associato di Econometria all’Università politecnica delle Marche, e sta conducendo i suoi notori orali. Economia politica 1, è l’esame, altrimenti detta Micro. Praticamente insuperabile. Il prof Palomba pinza i pantaloni con i tasconi larghi, si siede e appoggia le scarpe da ginnastica sul banco davanti. «Le faccio una rivelazione», dice allo studente, frastornato dalle domande precedenti: «Questa è una prova di Economia». L’esaminando Lucidi non ha capito se deve dare una risposta matematica all’ultimo quesito – la lavagna è già uno scarabeo di funzioni con la P e con la K – o un’interpretazione economica. Il professor Palomba si alza in piedi: «Le do un assist e un minuto di tempo». Suggerisce una strada, ma l’aiutino non è sufficiente per far uscire Lucidi dalla scena muta. Lo studente asciuga gli occhialini tondi, ora appannati, e si allontana dall’aula.Martedì scorso, subito dopo l’ora di pranzo. L’associato Giulio Palomba, con il riconosciuto carico di sarcasmo, ha appena consegnato agli studenti gli scritti dell’esame principale del primo anno, una montagna da scalare per la triennale di Economia aziendale. Per il secondo appello estivo hanno affrontato la ferrata trentotto universitari, ma due si sono ritirati di prima mattina, non appena hanno visto le dodici domande a risposta aperta. Altri ventotto hanno consegnato un testo sotto il 15, il minimo necessario. Ecco, trenta ragazzi, con le loro magliette Vans, possono tornare a casa. Per la quarta, quinta, sesta volta hanno fallito Micro. Per la trentatreesima volta, uno in particolare. Si può diventare adulti, alla Politecnica, aspettando di passare Economia politica 1. Neiventun mesi tra febbraio 2021 e novembre 2022, ha appuntato il prof con precisione contabile, trentasette universitari hanno provato il suo esame “più di” nove volte.Durante la correzione degli scritti, Palomba illustra ai ragazzi il suo pensiero: «In questa prova serve più logica che memoria, ogni cosa ne genera un’altra. Capisco che la situazione possa essere frustrante e che stareste meglio al mare. Io, di sicuro, vorrei essere in spiaggia e invece sono qui… Preparate i fazzoletti, continuiamo con le interrogazioni, piangeranno ancora in molti».Economia politica 1 dal 2012, da quando è nelle sue mani, è diventata una versione cattiva di Anatomia 1 a Medicina, o di Teoria della misura a Matematica. A luglio 2022 non è passato l’84 per cento dei candidati. All’appello di cinque mesi prima, il 15 febbraio, lo score è stato di zero su otto. La media bocciati degli ultimi dieci anni è attestata al 64,57 per cento. In alcune giornate epiche – il 10 settembre 2021, per dire – il voto massimo è stato 19. Già, «forza, venga Di Matteo, si prepari Bucci».Degli otto che approdano al nuovo orale, se ne salveranno cinque. Gli altri tre usciranno con i motteggi del professor Palomba nella testa: «Quella derivata l’ha sparata a salve... È economia spicciola, me la spiegherà la prossima volta».Fuori dall’Aula A, sede di San Benedetto del Tronto della Politecnica, tutti gli studenti fumano. Michael, Paolo. Spiegano: «Molti di noi non hanno le basi matematiche, non le hanno avute a scuola né le hanno conosciute qui all’università. Il professor Palomba dà le dispense, indica il libro e da otto anni fa simulazioni. Magari va un po’ veloce a lezione e, certo, la stessa materia alla Sapienza di Roma, alla Bicocca di Milano, persino alla Bocconi non ha questo livello di difficoltà». Esiste un problema generazionale, dicono: «Molti non trovano le motivazioni per preparare un esame di questo tipo». Una studentessa, che ha passato tutti gli esami meno Micro, lascerà la Politecnica per trasferirsi all’Università di Teramo. Dopo cinque tentativi fuori bersaglio, racconta: «Il professor Palomba ha la fissa dei politici impreparati, mentre affrontiamo lo scritto ci assilla: ‘Non diventerete una classe dirigente inadeguata, non vi manderò a Montecitorio senza le basi’».È ancora dentro l’aula il professore associato. Sistema i voti nelle caselle elettroniche insieme all’assistente. Si innervosisce per la presenza esterna, poi conferma: «L’esame di Micro è uno scoglio per molti, ma siamo quattro docenti a prepararlo e le percentuali di fallimento sono le stesse con tutti. Non sono un pazzo sanguinario e questo è pur sempre un corso di laurea. L’85 per cento degli studenti viene da Ragioneria, dove la matematica è insufficiente. E anche quella che si offre da noi è leggera. Molti abbandonano il mio corso, molti l’università? Succede con gli esami difficili. Non fatemi passare per un castiga- studenti, ho una promozione accademicain vista».