il Giornale, 29 giugno 2023
L’altro mercato del calcio Estate calda dei diritti Tv (ma si sa come finirà)
Stavolta la Lega Serie A è partita con largo anticipo: l’estate dei diritti tv sarà calda e lunga e chissà se basterà per risolvere il rebus. Chi trasmetterà il campionato di calcio dal 2024? Manca un anno, c’è tempo. Intanto, la certezza è che dal 19 agosto si riparte esattamente come si è finito il 4 giugno: tutte le partite su Dazn, 3 in co-esclusiva con Sky.
Oggi è un giorno importante, domani di più. Oggi la Lega incontra i soggetti che pur non soddisfacendo la base d’asta, hanno manifestato interesse per i pacchetti messi in vendita. Sono Dazn, Sky e Mediaset, che ha fatto un’offerta per la partita in chiaro del sabato sera, la grande novità introdotta per vitaminizzare il mercato. Parte la trattativa privata, come da tradizione: mai le offerte presentate in busta chiusa hanno soddisfatto le richieste. Domani, le offerte ricevute saranno presentate all’assemblea. Ballano centinaia di milioni, difficilmente la quadra fra chi compra e chi vende sarà raggiunta al primo incontro, e magari torneranno d’attualità i fondi. Sarà lunga, insomma.
L’ultimo contratto triennale fu chiuso con 927 milioni complessivi a stagione fra Dazn e Sky, accordo raggiunto a maggio 2021 e valido dal campionato che cominciava nell’agosto successivo. La volta precedente, nel 2018, la Lega incassò 973 milioni, con la firma sui contratti arrivata solo a fine giugno. Stavolta la cessione dei diritti, sulla base della nuova legge dello Stato, può essere di 3 o 5 anni. La Lega s’è data l’obiettivo di 1,2 miliardi, decisamente ambizioso, anzi velleitario, alla luce del trend. E infatti le offerte raccolte in busta non sarebbero andate oltre i 700/750 milioni. Il dato reale è segreto, mentre pare sbagliato quello diffuso nei giorni scorsi da De Laurentiis (600 milioni). L’auspicio dei club è di chiudere un nuovo contratto in linea almeno con quelli precedenti.
Di sicuro la Lega sperava che il suo bando, con un’offerta di pacchetti quanto mai varia (8), attirasse qualche soggetto in più, come Prime e la Rai, che poteva ambire alla partita in chiaro, ma che invece non ha valutato vantaggiosa l’operazione (la base d’asta era di 180 milioni). Ciascuna tv ha già il suo palinsesto e il calcio, nonostante faccia ascolti e fatturato, è decisamente un prodotto caro. La stessa Mediaset, chissà fino a dove potrà alzare la propria offerta, considerando le forti produzioni di Maria De Filippi, tradizionalmente in calendario il sabato sera. C’è il rischio che la partita in chiaro resti solo un’opportunità, senza che si concretizzi veramente. E del resto, i soggetti pay non possono certo vederla di buon occhio.
Sky ha retto bene sul fronte abbonati anche senza la tradizionale esclusiva sul campionato, forte della Champions e delle altre coppe europee, per cui non ha ritenuto di scendere in concorrenza diretta con Dazn, che dei 700/750 complessivamente offerti nei ha proposti almeno 550/600 (nel 2021 l’impegno è stato di 840 milioni, di cui 340 versati da Tim, che però nel frattempo si è sfilata dall’accordo).
In vendita anche la Coppa Italia per il triennio 2024/2027, base d’asta fissato a 62 milioni (erano 48 nel precedente contratto) e probabile testa a testa fra Mediaset (che già detiene) e Rai.