La Stampa, 28 giugno 2023
Draga Valley. Dalla chetamina di Musk agli allucinogeni di Brin
Elon Musk assume chetamina. Sergey Brin ogni tanto si svaga con i funghi allucinogeni. I dirigenti della società di venture capital Founders Fund, nota per i suoi investimenti in SpaceX e Facebook, hanno organizzato feste in cui circolavano sostanze psichedeliche. Da attività riservata al tempo libero, adesso l’uso abituale di stupefacenti è entrato direttamente nella cultura aziendale, mettendo i consigli di amministrazione e i leader aziendali davanti a una battaglia delle loro responsabilità per il personale che ne fa uso di frequente. In prima linea ci sono manager e dipendenti delle società tecnologiche che considerano le sostanze allucinogene e stupefacenti tra cui psilocibina, chetamina e Lsd alla stregua di altrettante porte spalancate su rivoluzionarie innovazioni aziendali. «Oggi milioni di persone assumono dosi minime di sostanze allucinogene», dice Karl Goldfield, ex consulente vendite e marketing di San Francisco che in via informale offre consigli ad amici e colleghi del mondo dell’hi-tech su come calcolare la giusta dose per la massima mindfulness. «È la strada più rapida per aprire la mente e vedere le cose chiaramente», aggiunge poi Goldfield, che non è medico ma dice di aver imparato i dosaggi con l’esperienza. Secondo lui, negli ultimi mesi il numero delle richieste di consulenza che riceve è aumentato con una curva esponenziale. Che Musk usi sostanze lo si è saputo da persone che lo hanno visto assumere chetamina o che ne sono a conoscenza. I dettagli sull’uso di sostanze da parte di Brin e sulle feste di Founders Fund provengono da chi li conosce.
Il consumo di allucinogeni non è per sperimentazione medica e non è un’opportunità di investimento associata al loro consumo, ma una pratica diventata routine per chi fa impresa. Naturalmente, tale pratica comporta i rischi della dipendenza e dell’abuso. La maggior parte delle sostanze è illegale. Prima di essere ucciso nell’aprile scorso a San Francisco, Bob Lee – fondatore di CashApp – era un assiduo frequentatore del mondo delle feste underground noto come «the Lifestyle», dove l’uso di allucinogeni è diffuso. Prima della sua morte, Lee aveva ingerito chetamina: lo ha rivelato la sua autopsia. La Silicon Valley è stata a lungo tollerante nei confronti dell’uso di sostanze stupefacenti e molte aziende non controllano sistematicamente i loro dipendenti, ma adesso il fenomeno preoccupa molte società e i vari consigli di amministrazione, che temono di poter essere chiamati in causa per attività illegali. Per l’ecstasy e per la maggior parte degli allucinogeni, chi consuma sostanze stupefacenti deve fare affidamento sugli spacciatori, mentre nelle élite ci si affida ai chimici. Uno spacciatore estremamente attivo a San Francisco, a cui ricorrono molti del mondo hi-tech, è stato soprannominato «Costco» dal nome della catena di ipermercati, perché i consumatori possono acquistare da lui all’ingrosso e con lo sconto. I «cuddle puddle», eventi in cui ci si abbraccia e ci si coccola in gruppo con dimostrazioni di affetto platonico, sono diventati la norma. Alcune persone iniziano cimentandosi con gli allucinogeni alla ricerca di lucidità mentale o per risolvere problemi di salute e finiscono per consumare le sostanze più frequentemente alle feste o ai rave della Silicon Valley, dove ormai hanno un ruolo equiparabile all’alcol durante un cocktail party. Ad alcune feste private di personaggi altolocati, i consumatori devono firmare un accordo di riservatezza e, pur di esserci, talvolta pagano centinaia di dollari, secondo quello che dice chi vi ha preso parte o ha ricevuto un invito.
Spencer Shulem, Ceo della startup BuildBetter.ai, ha detto di prendere Lsd più o meno ogni tre mesi per aumentare la concentrazione e pensare in modo più creativo. Quando lavora da solo fuori orario, ogni tanto assume una piccola dose, così che nessuno possa supporre che si è fatto. Quando può e va in escursione all’aperto, ne assume una dose maggiore per immergersi nella Natura ancora più a fondo. Shulem, che vive a New York City, dice che le alte aspettative delle società di venture capital e gli investitori in generale possono spingere i fondatori a consumare sostanze allucinogene per lavorare al massimo. «Non vogliono una persona normale o un’azienda normale. Vogliono qualcosa di straordinario. E straordinari non si nasce». Shulem ha detto di essere molto cauto e che sul lavoro non parla delle sue esperienze con l’Lsd, a meno che qualcuno non glielo chieda apertamente: «Di sicuro non tengo un seminario sui piaceri delle sostanze ogni venerdì».
Gli investitori stanno capitalizzando considerevolmente le società che cercano di mettere a punto terapie con allucinogeni. Secondo la società di ricerche BrandEssence, si prevede che il mercato delle sostanze allucinogene – di cui fanno parte anche aziende impegnate nella ricerca e nella sperimentazione per legalizzarne l’uso – entro il 2029 raggiungerà gli 11,8 miliardi di dollari rispetto ai 4,9 del 2022. Founders Fund ha una quota di partecipazione azionaria in Compass Pathways, una società che fa ricerca per mettere a punto la psilocibina commerciale, e il suo cofondatore Peter Thiel ha investito capitali personali in Atai Life Sciences, che studia gli allucinogeni per i problemi di salute mentale. Una portavoce di Founders Fund ha detto che «la ricerca dimostra che gli allucinogeni possono fornire significativi vantaggi sul piano della salute mentale, e noi sosteniamo gli sforzi del settore pubblico e del privato per metterli a punto in modo sicuro e renderli disponibili legalmente». Alcuni innovatori dell’hi-tech come Steve Jobs di Apple da tempo hanno detto di assumere Lsd. Oggi i consumi di questa sostanza sono molto diffusi. «Fino a pochi anni fa nella Silicon Valley non si doveva parlare di allucinogeni» ha detto Edward Sullivan, amministratore delegato di Velocity Coaching, un’azienda presso cui si formano fondatori di startup e dirigenti d’azienda. «Le cose sono radicalmente cambiate, adesso». Secondo lui, rispetto alla manciata di persone di 5 anni fa, di recente ben il 40 per cento dei clienti ha espresso interesse per gli allucinogeni. Alcuni executive coach dicono che ormai aiutano il personale e i dirigenti d’azienda a occuparsi anche di sostanze stupefacenti.
Esperti del settore, però, dicono che chi cerca di farsi l’auto-diagnosi e si somministra queste sostanze in autonomia può scivolare nell’abuso. «Non è garantito che possiate essere quei pochi che da soli riescono a trarne beneficio» ha detto Alex Penrod, specialista in tossicodipendenze ad Austin, in Texas. Penrod ha detto di essere favorevole all’uso degli allucinogeni con l’aiuto di terapisti esperti, ma lo preoccupano le persone che usano i potenziali benefici terapeutici delle sostanze per giustificarne l’uso ricreativo. «Può diventare pericoloso fidarsi troppo di sé e ripetersi che poiché queste sostanze hanno qualche beneficio faranno grande attenzione al loro consumo». Quando assumono sostanze potenti senza professionisti esperti, «alcune persone possono cadere in un comportamento autodistruttivo», dice Sullivan. Questo è quanto è accaduto a Tony Hsieh, ex amministratore delegato di Zappos, morto alla fine del 2020 per ferite e ustioni riportate nell’incendio di una casa. Hsieh credeva che la chetamina lo potesse aiutare nel lavoro quando lavorava da Zappos, di proprietà di Amazon.com. Presto, però, ha iniziato ad abusarne. Messo sotto pressione da Amazon per migliorare la sua condotta, Hsieh ha rassegnato le dimissioni poco prima della sua morte.
Dustin Robinson, avvocato che faceva parte dello studio legale Holland & Knight, con quartier generale a Fort Lauderdale in Florida, ha detto di aver iniziato a condurre ricerche sugli allucinogeni e sulle loro proprietà benefiche prima di provare la psilocibina in presenza del suo «maestro di vita». All’improvviso, ha detto Robinson, ha intravisto una carriera molto più grande. Ha fondato un fondo di venture capital che si occupa di allucinogeni. «Mi ha aiutato a prendere le distanze e a pensare: “Wow, posso avere un impatto molto maggiore"». Negli ultimi due anni il fondo ha investito circa 20 milioni di dollari in 18 società diverse che lavorano con le sostanze allucinogene. Adesso sta per dare il via a un altro fondo. Le società, ha detto, sono perfettamente legali perché fanno ricerca e distribuiscono le sostanze per scopi farmaceutici. Robinson ha detto di essersi sottoposto a terapia con chetamina, iniettata in dosi normali da un medico in una clinica privata. Poco tempo fa ha preso parte a un ritiro di 5 giorni a base di psilocibina organizzato da Beckley Retreats, di cui è uno dei più importanti investitori. I partecipanti usano delle maschere per gli occhi durante una cerimonia spirituale e, sotto la guida di personale esperto, ricevono una forte dose della sostanza, per «entrare in loro stessi». Ha detto che, se lavorasse ancora per Holland & Knight, di sicuro non posterebbe informazioni sulle sue esperienze con gli allucinogeni. Sylvia Benito, membro del consiglio di amministrazione e portavoce di Beckley, ha detto che esiste una lista d’attesa per la trentina di ritiri di questo tipo previsti ogni anno. «I ritiri sono sempre più popolari perché si svolgono in Costa Rica, dove i partecipanti possono consumare l’ayahuasca, una bevanda allucinogena che induce il vomito, ma può anche spalancare la mente» ha detto Tim Sae Koo. —