Corriere della Sera, 28 giugno 2023
«Techetechete’», un’intera puntata dedicata ai «Promessi sposi»
Lunedì, Techetechete’ ha destinato l’intera puntata ai Promessi sposi, ai molti programmi che la Rai ha dedicato al romanzo di Alessandro Manzoni: sceneggiati, parodie, inchieste, frammenti vari. In Italia, l’industria culturale nasce (almeno dal punto di vista simbolico) il giorno in cui Don Lisander promuove l’edizione illustrata della sua celebre storia. In quel preciso momento, Manzoni mette in moto un processo che non è più in grado di controllare, un processo di separatezza, di divisione. Il romanzo diventa una costellazione: rifacimenti, revisioni, figurine, fumetti, canzoni, marionette, francobolli.
Molto divertente la parodia realizzata in Al Paradise (22 giugno 1985), quella con Al Bano e Romina, quella in cui Don Rodrigo (Gianni Agus) canta «Da una lacrima sul Griso ho capito molte cose…». La regia è firmata da Antonello Falqui.
In origine, questa rilettura dei Promessi sposi avrebbe dovuto far parte della Biblioteca di Studio Uno, una serie del 1964 in otto puntate che comprendeva la trasposizione di celebri romanzi come Il conte di Montecristo, I tre moschettieri, Odissea, ecc. In programma c’era anche Manzoni, ma Sandro Bolchi stava iniziando a preparare lo sceneggiato e il Quartetto Cetra non poteva certo interferire con la seriosità di quell’impresa.
Il meccanismo comico su cui si fondava la Biblioteca di Studio Uno consisteva nel cosiddetto “centone”, cioè nel cambiare le parole a canzoni di successo dell’epoca, arte in cui eccelleva Dino Verde: in realtà, ogni puntata finiva per essere un vero e proprio musical in cui coreografie e scenografie, movimenti di macchina erano ben più importanti della canzoncina (un musical con musiche non originali).
La messinscena di Al Paradise, riscritta da Falqui con Tata Gacobetti e Michele Guardì, si basa solo sulla parodia, perde tutto quel carattere di costruzione spettacolare, di impresa titanica, di invenzione creativa. Dal modello Al Paradise nasceranno poi nel 1990 le cinque puntate della parodia del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi, dove l’universo di riferimento è principalmente televisivo, con Wanna Marchi che vende unguenti contro la peste.