Corriere della Sera, 27 giugno 2023
Medioevo progressista
Si fa presto a dire Medioevo. Prendiamo il sindaco di Cesena, che qualche giorno fa ha reagito a un caso di clamoroso «oscurantismo» ecclesiastico contemporaneo, esclamando: «Medioevo!». Il caso è questo: la Diocesi ha ordinato al parroco della città romagnola di sospendere un educatore del gruppo estivo che sui social aveva manifestato la propria omosessualità. Il centro è stato chiuso e i bambini sono stati dirottati in un’altra parrocchia: «Non si può dare ai bimbi l’input che avere un educatore omosessuale sia normalità», ha dichiarato «con sofferenza» una fonte della chiesa cesenate. Meglio dunque dare «l’input» della anormalità? Meglio. Avvertito del sofferente input diocesano, il sindaco Enzo Lattuca ha dato un altro input: «Pensavo che il Medioevo fosse alle nostre spalle e che episodi di discriminazione come questo, inaccettabili, fossero estranei alla nostra città». Si fa presto a dire Medioevo. Infatti, non è del tutto vero che il Medioevo fosse discriminatorio come si tende a pensare oggi. Fior di studiosi, tra i quali lo storico americano John Boswell, affermano che fino al XII secolo la cultura religiosa era indifferente e a tratti persino tollerante sulla sodomia. Poi le cose cambiarono arrivando a decretare la condanna capitale contro i Gay, ma per esempio Dante e Boccaccio non sono poi così severi. È vero che Dante ha relegato all’Inferno il suo maestro Brunetto Latini, perché teologicamente colpevole di essere un sodomita, ma incontrandolo nell’aldilà il pellegrino non smette di ammirarlo e riverirlo, considerandolo un padre oltre che un maestro: del resto bisognerebbe dire al vescovo e al parroco di Cesena che non sembra che l’input «anormale» del Gay Brunetto abbia nuociuto all’allievo, né culturalmente né moralmente. E Boccaccio, che mette in scena un paio di Gay nel Decameron con toni tutt’altro che arcigni (è più grave per lui la lussuria), adopera una sola volta l’aggettivo «sogdomitico». E lo adopera a proposito del clero di Roma (sarà un input casuale?). Dunque, in realtà, ha torto il sindaco: il Medioevo purtroppo è alle nostre spalle. Purtroppo. E paradossalmente, di fronte a una discriminazione omofoba, un uomo medievale coevo di Dante o di Boccaccio, con una torsione cronologica, avrebbe potuto esclamare: «Inaccettabile. Pensavo che il 2023 fosse alle nostre spalle!».