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 2023  giugno 27 Martedì calendario

La sfida con il pattino dell’ex Uomo Plasmon

Della sua vita avventurosa e difficile dice che «c’è stato sempre da remare». E lui, abruzzese che ama le traversate dell’Adriatico in pattino (si prepara per la decima, con partenza ancora da decidere), sa bene cosa significa remare duro. Del resto Gabriellino Fioravante Palestini, 77 anni, deve la sua fama al fisico. «Nel 1964 racconta - arrivò a Giulianova il regista di Cinecittà Paolo De Paulis che, una volta inquadratomi decise di girare alcuni suoi Caroselli, tra i quali quello in cui interpretavo l’Uomo Plasmon che incide sul marmo il nome della ditta e quel nomignolo ha segnato un po’ tutta la mia storia». «Ma girai dice - altri due Caroselli e quello più premiato fu per i biscotti Mellin, che venne giudicato il migliore del 1964. Per quegli spot, come si chiamano oggi, guadagnai un milione e centomila lire. De Paulis mi propose di andare a Roma e girare dei film su Maciste, ma rifiutai e preferii trasferirmi in Germania dove ho fatto il buttafuori e ho incontrato persone influenti e potenti». Dopo l’esperienza in Germania «venni ingaggiato come guardia del corpo nel night di un miliardario israeliano che commerciava diamanti» racconta. Poi, man mano, la sua vita si fa sempre più rarefatta. Inizia a lavorare in un giro di bische clandestine.
L’AMICIZIA
Ma l’incontro, dice lui, che segna la sua esistenza, è quello negli anni Ottanta con il boss Gaspare Mutolo, che fu detenuto prima a Sulmona e poi a Teramo. Dell’amicizia si seppe quando Palestini organizzò, quattro anni fa, una mostra a Giulianova con i quadri di Mutolo. E nel libro "Ci sentivamo cavalli di razza" è Mutolo a dire: «Decisi di portare Gabriellino nei miei viaggi in Sicilia e di presentarlo ai capi mafia, seppe entrare subito nelle loro grazie, restarono tutti affascinati dai suoi modi educati e gentili». Fu così che l’Uomo Plasmon conobbe personaggi del calibro di Stefano Bontade e Rosario Riccobono. Conferma Palestini: «Con Mutolo diventammo amici fidatissimi». E Gabriellino per recuperare il denaro guadagnato e perso nel corso della sua vita, accettò di portare un carico di droga dalla Thailandia alla Sicilia. Nell’83 venne fermato al canale di Suez in Egitto con 250 chili di eroina e 25 di morfina. Lo bloccò l’Fbi americana «che, da tempo - ricorda Palestini - aspettava la partenza di questa nave». Quell’uomo dal fisico possente venne condannato a 25 anni di carcere duro ma, per buona condotta, ne sconterà venti. Palestini ricorda quegli anni bui come «un’esperienza, è stata una scuola. Ho visto di tutto: i fondamentalisti che hanno ammazzato Sadat, le perquisizioni delle guardie che diventano pestaggi. A me, mai. Mi hanno sempre rispettato».
EPISODI
Ci sono tre episodi che segnano i vent’anni in cella. Il primo lo racconta lui: «Davanti al blocco del carcere c’era una pietra tonda. Di marmo. Pesava 200 chili. Io l’ho presa, l’ho sollevata. Gli altri detenuti, le guardie, mi hanno visto. L’ho fatto così, per sfida per evitare che qualcuno mi desse fastidio, anche se il rispetto l’ho conquistato con la gentilezza». Il secondo episodio. «Scoprii che il capo delle guardie era l’allenatore della Nazionale di canottaggio egiziana. Diventammo amici grazie a questa passione comune. Lui andava a allenare gli atleti ad Assuan, mi portava il karkadè. E mi permetteva di allenarmi». Il terzo è sicuramente quello decisivo. «Un giorno - rivela - arrivarono, per interrogarmi, i giudici Giovanni Falcone e Giuseppe Ayala. Feci di proposito scena muta, ma Falcone mi disse: "Fioravante, è vero che sei arrivato al top delle cose. Ma tu sei fatto di un’altra pasta". Una cosa così ti cambia la vita. Ti porta sulla retta via». Tornato a Giulianova, la sua città, ha lavorato come gestore dell’unica pompa di carburante all’interno del porto ed ha ripreso il suo hobby preferito: remare e fare traversate dell’Adriatico in pattino. Ne ha fatte diverse. Anche quest’anno riprenderà la rotta Sebenico - Giulianova avendo ancora come compagno di avventura l’ex procuratore della Repubblica di Teramo, Gianfranco Jadecola, 77enne anche lui.