ItaliaOggi, 27 giugno 2023
Germania, se non si paga il biglietto si rischia la galera
Se non paghi il biglietto in tram, bus o metro, puoi finire in galera. Ed è colpa di Hitler. La norma che punisce i portoghesi risale al III Reich, al 1935, ma la proposta di legge risale al 1927, alla democratica Repubblica di Weimar. Chi viaggia a sbafo, per il paragrafo 265a del codice penale, viene messo alla pari di un ladro, ruba alla comunità quanto è dovuto in cambio di un servizio. Ne vale la pena?
Di recente a Magonza, un passeggero non ha pagato il biglietto, 2,90 euro, ed è stato condannato a quattro mesi perché recidivo. Un giorno in cella costa in media allo Stato quanto una notte in un albergo a tre stelle, 157,72 euro. Per meno di tre euro, il costo sarà stato dunque di 18mila euro, e in Germania si chiede di riformare la legge, e di imitare quanto avviene all’estero, a Roma, Madrid, o Parigi.
L’imputato a Magonza era un uomo di 45 anni, senza tetto, disoccupato e drogato. È stato sorpreso dai controllori mentre si recava al centro per l’incontro con lo psicologo: «Sono stanco, non ce la faccio più», si è scusato con il giudice. Il carcere lo costringerà a rispettare la legge, o finirà prima o poi di nuovo in galera per non aver timbrato il biglietto?
A Berlino si entra in metropolitana senza passare per tornelli, senza alcun controllo, questo inganna molti turisti, soprattutto i ragazzi. Ma i controlli mentre si viaggia sono frequenti, compiuti da giovani che sembrano a volte dei teppisti, difficile riconoscerli. La multa è di 60 euro, alla terza volta in due anni si viene denunciati e si finisce in tribunale. Chi si rifiuta di pagare andrà in galera. Sono circa settemila all’anno, su centomila condannati, più di quanti finiscono in carcere per delitti sessuali. Per nessun reato la probabilità di finire in galera è così alta, ha constatato nel 2014 il criminologo Frank Neubacher. E come nel caso di Magonza, i condannati sono quasi tutti marginali, drogati, senza tetto, disoccupati. Perché non farli viaggiare gratis?
A Berlino, un biglietto costa tre euro, 10 euro per un blocco di 4 corse, ma vale solo in una direzione. Se si torna indietro bisogna pagare una nuova corsa. Io sto attento, una volta che mi sono distratto e non sono sceso alla mia fermata, ho timbrato un nuovo biglietto all’uscita successiva per una corsa breve. È difficile per un turista orientarsi nel dedalo della metropolitana. I controllori dovrebbero chiudere un occhio sugli ospiti stranieri, ma di rado si dimostrano concilianti. L’azienda trasporti affida il controllo a una società privata, e i controllori ricevono un compenso per ogni multa. E bisogna stare attenti, a volte il capolinea si trova al di là delle prime due fasce urbane e si dovrebbe pagare più di tre euro. E si paga anche un biglietto per la bicicletta in metro, 2,20 euro, se non è stato aumentato di recente, ma la bici può viaggiare solo nella vettura di coda o di testa.
I nostri portoghesi vengono chiamati Schwarzfahrer, chi viaggia al nero, definizione politicamente scorretta, e si chiede venga cambiata, come quella di lavoro al nero, e di mercato nero. Risalgono all’Ottocento, il nero è il colore dell’illegalità. E si chiama negro anche chi scrive a pagamento per qualcun altro, in inglese ghostwriter, scrittore fantasma . Ma anche i nostri portoghesi vengono offesi a torto. L’anno scorso sono stati multati in 132mila. Un danno notevole per le società di trasporto, calcolato in circa 250 milioni all’anno. Bisognerebbe essere più pragmatici e meno giustizialisti, scrive la Süddeutsche Zeitung. Pagare 60 euro di multa dovrebbe bastare. A Roma se ne pagano 200 e il biglietto è più economico. I controlli, come si sa, sono sporadici, ma a occhio ritengo di dover smentire un pregiudizio: vedo che i passeggeri, giovani, stranieri, turisti, timbrano il biglietto. Ho assistito a un solo controllo, e tutti erano in regola.
A Stoccolma si pagano 158 euro di multa, e a Lisbona 145. Anche a Parigi o a Londra nessuno finisce in galera se viaggia al nero. In Germania si è più o meno severi nelle diverse regioni. A Brema città Stato, la giunta è rosso/rosso/verde, e ha deciso di chiudere un occhio. Dei Schwazfahrer si occuperà, si spera, il Bundestag, il Parlamento federale.