Corriere della Sera, 26 giugno 2023
La rivincita di Zucher
La Cnn in tempesta – con il capo, Chris Licht, incaricato di spostarla dalla sinistra verso il centro, licenziato dopo un anno di crollo degli ascolti – potrebbe tornare a essere guidata dal suo vecchio timoniere, Jeff Zucker che, da quando è stato defenestrato, all’inizio del 2022, non ha mai smesso di meditare vendetta.
La battaglia per il controllo della Cnn passa per intrighi che la fanno somigliare, a tratti, a episodi di Succession. E, come in ogni saga televisiva, anche qui la conclusione è incerta: le puntate per arrivarci saranno numerose. Per adesso, infatti, l’attuale proprietà, WarnerBros-Discovery, non parla di vendita di questa rete, mentre dietro la cordata che verrebbe messa in piedi da Zucker sputano altri pretendenti: soprattutto John Catsimatidis, miliardario repubblicano, re dei supermercati di New York ma anche padrone di radio (Wabc) e investitore in siti (The Messenger). Dice di voler acquistare Cnn e, piuttosto ruvido negli affari, liquida il concorrente, Zucker con un «ha gettato la Cnn in una fogna».
Cosa sta succedendo nella più celebre rete d’informazione televisiva del mondo? Entrati poco più di un anno fa, i nuovi proprietari di Discovery, privi di esperienza nelle news, hanno trovato problemi che non sanno come gestire e risultati economici mediocri. Meglio vendere? Forse: la fusione tra WarnerBros e Discovery ha caricato sul gruppo un debito di 50 miliardi di dollari. Incassarne 5 vendendo Cnn aiuterebbe senza intaccare il cuore del gruppo, lo spettacolo (canali Hbo Max e Discovery e la cinematografia Warner).
L’informazione per Discovery non è essenziale e dà pochi profitti (utili calati nell’ultimo anno da 1,25 a 0,75 miliardi di dollari). Ecco, allora, entrare in scena l’uomo che per quasi dieci anni ha tenuto in pugno la Cnn, licenziato all’improvviso all’alba del 2022.
Gli azionisti
Della società guidata dal manager fa parte anche Cardinale, padrone del Milan
Due mesi fa, durante una lezione di media leadership all’università di Yale, Zucker ha raccontato di essere stato vittima di un agguato: la vecchia proprietà, pronta a vendere la rete a un gruppo deciso a sposarla al centro, doveva liberarsi della sua presenza. Lui aveva da tempo una relazione sentimentale con Allison Gollust, un’altra manager del network, la sua attuale compagna. Quando la cosa è divenuta di pubblico dominio per ammissione dello stesso Zucker, la società lo ha licenziato in quanto, secondo le regole interne, avrebbe dovuto informare fin dall’inizio gli organi aziendali del suo rapporto con una dipendente: «Ho dato loro una pistola carica e mi hanno sparato», ha detto agli studenti Zucker che non si è mai dato pace per la brusca fine della sua epoca d’oro. E che da allora medita rivincite.
Licht è durato poco alla Cnn per i suoi errori ma anche perché Zucker, con i sui forti legami nei media progressisti, ha operato alacremente per far franare il terreno sotto i piedi del suo successore. Ora potrebbe lanciare un’offerta con la nuova società d’investimenti da lui guidata che ha come azionisti la Red Bird Capital del miliardario Jerry Cardinale (il padrone del Milan) e gli Emirati con la International Media Investments di Abu Dhabi.
Per ora sono solo ipotesi. Discovery potrebbe non vendere: il miliardario John Malone, azionista e membro del board del gruppo ha spinto molto per togliere la connotazione di sinistra alla rete e, alla vigilia di una infuocata campagna presidenziale, le pressioni politiche sono forti. Discovery potrebbe addirittura crescere nelle news: se si fonderà con Paramount, Comcast dovrà, infatti, cedere Cbs News per vincoli antitrust. Ma i numeri dicono che la Cnn centrista non funziona (ha perso un quarto della sua audience in un anno): con Discovery finanziariamente in difficoltà, Zucker, se non vedesse accolta la sua offerta, potrebbe provare a comprare Cbs News e consumare da lì la sua vendetta.