Domenicale, 25 giugno 2023
All’asta le banane di Josephine Baker
Oggi sarebbe l’orrore, il sintomo del razzismo più macho, ma allora, ed erano gli anni 30, il gonnellino di banane dorate che Joséphine Baker scuoteva febbrilmente al Casino de Paris raccontava un altro potere femminile, quello del più ironico incantamento che mai donna avesse esercitato sugli uomini. Per la precisione le banane erano sedici, sedici allusioni al fallo gaudente, e il 29 giugno a partire dalle ore 14 il gonnellino più famoso della storia della Revue nègre sarà messo in vendita nell’asta «Music-Hall. Casino de Paris, Moulin Rouge», organizzata da Arts Talents Enchères di Bruxelles (www.artstalentsencheres.com) sulla piattaforma di Drouot (www.drouot.com). Insieme a sei esemplari del celebre costume disegnato da Paul Seltenhammer, prezzo di partenza 200 euro, saranno battuti gli abiti che Yves Saint Laurent aveva creato per la rivista Le cirque, Zizi, je t’aime, messa in scena da Roland Petit nel 1972. Accanto, l’intero guardaroba delle divine del Casino de Paris, copricapi vertiginosi di piume, gioielli di strass anche in versione cravatta, tuniche di paillettes, turbanti, kimono. Certo, Joséphine Baker non aveva rivali, neppure tra quelle donne uccello che l’hanno seguita, e il motivo l’aveva svelato Georges Simenon: «Perché il sedere della Baker turba i continenti? Ma perché è un sedere che ride!»