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 2023  giugno 25 Domenica calendario

La carriera dei calciatori si accorcia

Dopo averlo visto trascinare la Croazia in finale di Nations League, gol e assist contro l’Olanda, un giornalista si avvicina a Luka Modric: «Mi fai vedere la tua carta d’identità? A 37 anni hai corso per 120 minuti». Il centrocampista sorride, felice ma stanco. La successiva sconfitta con la Spagna sarà la partita numero 66 della sua stagione, una cifra che – stando ai dati Opta – lo inserisce fra i 12 stakanovisti di una delle annate più congestionate di sempre, visto il Mondiale piazzato nel mezzo.
Undici mesi, dal luglio 2022 al giugno successivo, che hanno sottolineato un tema caro a chi scende in campo: oggi si gioca troppo. Lo urla a gran voce la FifPro (Federazione internazionale dei calciatori professionisti) che, nel suo ultimo report insieme a Football Benchmark, ha snocciolato dati sconcertanti. Basti pensare a Vinicius che, a 22 anni, tra club e Nazionale ha giocato un totale di 18.876 minuti, più del doppio di Ronaldinho alla stessa età. O a Mbappé (il 48% in più di un 24enne Thierry Henry). Bellingham – che deve ancora spegnere 20 candeline – è stato in campo il 30% in più dei vari Lampard, Gerrard, Owen e Rooney a pari età. Va bene concedere ai giovani la possibilità di giocare, ma a questi ritmi c’è il rischio che non riescano a garantirsi un successo a lungo termine.
L’esempio
Varane a 29 anni ha lasciato la Nazionale: «Le gare con il club sono già troppe»
Calendari simili, infatti, stanno causando loro più stress fisico e mentale rispetto alla generazione precedente. Oggi ci sono più competizioni, Mondiale ed Europeo contano più squadre, il gioco è cambiato (in Qatar, per esempio, la distanza media percorsa è cresciuta rispetto a Russia 2018, così come la quantità concessa di minuti di recupero). Per non parlare dei viaggi, aumentati a dismisura. A febbraio ha fatto scalpore la scelta di Varane, difensore del Manchester United, di rinunciare alla Nazionale a soli 29 anni. Lui che ne è stato un pilastro con le sue 93 presenze: «Ma le gare con il club sono già tante – si giustificò – temo che assisteremo a carriere sempre più brevi e che i miei compagni sacrificheranno sempre più presto la possibilità di rappresentare il proprio Paese. Quello che ci viene chiesto fisicamente e mentalmente sta superando ogni limite».
Dal 2018 al 2023 Varane ha giocato il 60% delle sue partite senza che fra queste ci fosse il limite minimo di riposo consigliato dalla FifPro (5 giorni). Nello stesso lasso di tempo ha trascorso 243 giorni in Nazionale, viaggiando per oltre 50.000 km e a una media di 22 fusi orari diversi. Anche Lautaro (67 match in stagione, secondo solo ai 70 di Bruno Fernandes) ormai ha perso il conto dei voli presi fra Italia e Argentina. Nell’ottobre del 2021 giocò a Buenos Aires contro il Perù e dopo 38 ore era già in campo con l’Inter. Si gioca tanto, si dorme poco e ci si fa male (686 infortuni in Premier, 679 in serie A, i due campionati più tormentati). Il che non conviene a nessuno: i calciatori soffrono, i club subiscono danni economici (19 giocatori del Liverpool hanno saltato almeno una giornata di campionato, anche per questo i Reds non si sono qualificati alla Champions e dovranno fare a meno delle sue ricchezze) e le competizioni perdono appeal (che danno per la Champions il Mbappé «zoppo» degli ottavi col Bayern).
Ma la situazione non migliorerà, anzi. Dalla stagione 2024/25 si giocherà l’11% di partite in più. Considerando le amichevoli estive il giocatore di un top club potrebbe sforare quota 90. La nuova Champions passerà da 32 a 36 squadre, per vincerla serviranno 17 gare e non più 13. Il Mondiale per club si giocherà negli Usa fra giugno e luglio, le partecipanti si allargheranno dalle 7 attuali alle 32 previste. Questo priverà i giocatori di ulteriori giorni di riposo (dovrebbero essere almeno 28, sempre secondo FifPro) fra la fine di una stagione e l’inizio di quella seguente. Di questo passo vedere un 37enne bello pimpante e sorridente come Modric in mezzo al campo sarà sempre più raro.