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 2023  giugno 25 Domenica calendario

Intervista a Vittorio Feltri

Direttore Vittorio Feltri. Come sta il governo Meloni?
La maggioranza mi sembra in una botte di ferro: è solida e la premier si muove con disinvoltura. Non vedo rischi per il governo.
Però è scoppiato il caso Santanchè. Potrebbe anche costarle il posto…
Ma perché mai dovrebbe dimettersi? Tra l’altro, dalla procura mi arrivano notizie secondo cui il 75% dei fatti che la riguardano sarebbero sciocchezze. Santanchè è una donna assai abile, intelligente, capace. Poi i dettagli di come lei gestisse le sue aziende non li conosco, non sono Sherlock Holmes, vedremo cosa verrà fuori. Per i miei giornali raccoglieva la pubblicità con Visibilia e se la cavava.
Quando stava con Sallusti lei li definì Olindo e Rosa…
Era una definizione scherzosa, ci abbiamo fatto sopra una risata. A proposito di inchieste però…
Sì…
Reputo assurda la condanna di Davigo, un magistrato di prim’ordine. Cosa avrebbe mai rivelato quando si sa che nel palazzo di giustizia tutti sanno tutto.
Lei oggi compie 80 anni e sta per cambiare ancora. Torna al Giornale?
Sì, con Alessandro Sallusti. Scriverò l’omelia domenicale e mi occuperò della posta dei lettori, tipo Stanza di Montanelli. Ho accettato: l’importante che lo stipendio rimanga lo stesso. Per quei denari andrei anche a dirigere Topolino.
I soldi sono importanti.
Sempre. Ma, purtroppo, per i giovani sono sempre meno. Ricordo che il mio primo stipendio da praticante, alla Notte, era di 250mila lire. In due mesi mi comprai una 500. Con uno stipendio di oggi ci prendi a malapena una bicicletta. Sconsiglierei a un giovane di fare il giornalista.
Quanto l’ha colpita la morte di Silvio Berlusconi?
Data l’età e gli acciacchi non mi ha stupito, ma dispiaciuto sì e parecchio. Verso di lui nutro solo stima e gratitudine. Mi ha reso una persona ricca e non mi ha mai avanzato richieste che potessero mettermi in imbarazzo.
Personaggio divisivo, però. Serviva il lutto nazionale?
Nella sua vita ha realizzato talmente tante cose che è difficile dargli del pirla. Ma siccome il motore dell’umanità è l’invidia, non mi sorprende sia stato molto attaccato, soprattutto dal punto di vista giudiziario. Più voli in alto e più le persone godono a vederti schiantare al suolo. Del lutto non m’importa nulla, non ci sono andato perché non ci vado mai. Spero di non andare nemmeno al mio.
Forza Italia sopravviverà?
Forse fino alle Europee. Poi è un partito destinato al declino. Con tutto il rispetto per Tajani, mi viene da ridere. Non c’è nessuno che possa prendere il posto di Berlusconi.
Magari qualcuno da fuori. Renzi?
Mi ha chiamato per gli auguri. A sinistra è il migliore, ha sbagliato solo a dimettersi dopo il referendum. Ma passare a FI mi parrebbe azzardato persino per lui, che comunque sarebbe meglio di tutti quelli che vedo in giro.
Ed Elly Schlein?
Parla solo di diritti, che non interessano a nessuno. Nel Pd si sono già pentiti, penso non durerà a lungo.