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 2023  giugno 24 Sabato calendario

L’estate delle zanzare

Con il caldo umido vanno a nozze le zanzare, con quello secco che predomina al Sud fanno festa le zecche. Le prime già triplicate secondo le prime rilevazioni degli Istituti zooprofilattici sparsi lungo lo Stivale, mentre le seconde si stanno diffondendo tanto in città che in collina e in montagna. Le ondate di calore minacciano così l’estate degli italiani. Perché le zanzare sono nemiche del nostro sonno ma possono portare anche virus insidiosi, causa di febbri che se diventano encefaliti in anziani e fragili possono anche risultare fatali. Come dimostrano i 34 morti sui 723 casi di infezione da West Nile contati lo scorso anno in Italia a causa delle punture della comunissima e italica Culex. «Che attraverso gli uccelli provenienti dall’Africa centrale è diventata portatrice di un virus che nell’80% dei casi non da alcun sintomo, in un 19% provoca febbre ma che in un caso su cento genera encefaliti con esiti anche mortali», spiega Gianni Rezza, epidemiologo con alle spalle fior di pubblicazioni internazionali in materia e già direttore della Prevenzione al ministero della Salute. Anche se poi lui stesso rassicura: «Il virus del Nilo non si trasmette da uomo a uomo ma è innegabile che le piogge prima e il caldo ora finiscono per far proliferare le zanzare facendo quindi aumentare anche il rischio di contagio».
«Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione geografica di specie di zanzare invasive in aree precedentemente non colpite in Europa», segnala la direttrice dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, Andrea Ammon. Che poi lancia l’allarme: «Se continua così possiamo aspettarci di vedere più casi e morti possibili per malattie come Dengue, Chikungunya e febbre del Nilo occidentale. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale».
L’Istituto superiore di sanità per ora ha fatto registrare solo tre casi di positività al West Nile a Catania, Ravenna e Varese. Il fatto che non ci sia stata un’impennata di casi potrebbe dipendere dal fatto che avendo molta acqua a disposizione gli insetti non sono stati spinti a spostarsi, trasmettendo così il virus all’uomo. Ma l’estate è solo iniziata per cui è presto per escludere che il caldo non finisca per far proliferare gli insetti e con loro virus e batteri. Intanto il repentino innalzamento delle temperature dopo la gran quantità di acqua sta facendo crescere e sviluppare anche le zanzare «di importazione», oltre che zecche e cavallette, mette in guardia il presidente della Società italiana di medicina ambientale, Alessandro Miani. «Insetti che trovano il loro habitat naturale sia nella parte terminale della vegetazione, come le fronde di alberi e piante che scendono verso il basso, sia nell’erba incolta. Attratti dall’anidride carbonica che emettiamo con la respirazione e attraverso morsi e punture possono essere vettori di malattie virali o batteriche anche serie, come encefalite, malattia di Lyme, febbre anche emorragica Crimea-Congo o bottonosa del mediterraneo, Chikungunya, anaplasmosi ed altro ancora».
«La nostrana zanzara culex, portatrice del virus West Nile, punge di notte, quella tigre di importazione asiatica e portatrice di Chikungunya e Dengue attacca invece nelle ore più fresche della sera e del primo mattino, dopo aver proliferato negli ambienti umidi, come i sottovasi delle nostre piante» spiega a sua volta Rezza. Che divide invece le zecche in due tipi: «Quella del cane, propria dei climi secchi e caldi, come quelli di Sicilia e Sardegna, che può dare febbre e la cosiddetta malattia esantematica del Carducci, che si cura con gli antibiotici. In Italia è poi diffusa, soprattutto nel Triveneto, la zecca del bosco, che in alcuni rari casi può portare l’encefalite e che di solito prolifera intorno ai 400-600 metri, con il caldo anche a quote superiori». Come proteggerci lo indica l’Ecdc: eliminare le fonti di acqua stagnante, usare larvicidi ecologici, fare uso di zanzariere meglio se trattate con insetticidi, usare repellenti per gli insetti e indumenti a copertura di tutto il corpo. Sempre che non si preferisca all’afa il rischio di una puntura.