Corriere della Sera, 24 giugno 2023
L’accusa di falso in bilancio alla Santanchè
«Indubbiamente la presentazione di bilanci inattendibili, a partire quantomeno dal 2016, ha ritardato l’emersione di un dissesto patrimoniale significativo, ancora evidente in capo a Visibilia editrice srl al 30 giugno 2022». Non ci vogliono la palla di vetro o chissà quali indiscrezioni per prevedere nelle prossime settimane il punto di caduta dell’inchiesta che la Procura di Milano conduce dal novembre 2022 sulla ministra del Turismo, la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè, per l’ipotesi di falso in bilancio nelle comunicazioni 2016-2020 di Visibilia editore spa, della quale dal 2016 fino allo scorso 13 gennaio è stata presidente prima di cedere le quote. Basta invece leggere le considerazioni, appena depositate dai pm in alcune delle collaterali udienze civili, consegnate il 25 gennaio e il 3 maggio dal docente della Bocconi, Nicola Pecchiari, in risposta all’incarico di consulenza affidatogli dai pm Laura Pedio e Maria Gravina: «I presupposti per una svalutazione integrale dell’avviamento di 3,8 milioni erano già manifesti al 31 dicembre 2016», e «tale svalutazione è stata evitata dalla società sulla base di una perizia di “impairment test” basata su un piano industriale irrealistico, senza tenere in considerazione che già dall’esercizio 2014 i dati previsionali non erano mai rispettati a consuntivo, e che i consuntivi del triennio manifestavano palesemente la presenza di una evidente crisi strutturale di redditività operativa». Se dunque non sarebbe sorprendente che Santanchè andasse incontro a un «avviso di conclusione delle indagini» per il falso in bilancio, diversa appare la prognosi sui ricorsi con cui la Procura aveva chiesto alla sezione Fallimentare del Tribunale la «liquidazione giudiziale» di alcune società del gruppo: qui, infatti, in una serie di udienze civili in corso (una ad esempio mercoledì prossimo) Santanchè ha di colpo trovato robuste iniezioni di capitali che, insieme a piani di rientro proposti al Fisco, fanno prevedere che le società evitino il fallimento, e con ciò evitino a Santanchè l’addebito di bancarotta.