Corriere della Sera, 23 giugno 2023
Intervista a Sebastiano Pigazzi, nipote di Bud Spencer
Quando ha iniziato a realizzare che avrebbe voluto diventare un attore, Sebastiano Pigazzi non è stato travolto dalla gioia. «Mi sembrava un sogno troppo grande da poter realizzare, tanto che per qualche tempo ho cercato di reprimerlo. Poi per qualche ragione mi sono svegliato». E si è ritrovato a recitare per Guadagnino in We Are Who We Are, nel film Time is Up e ora nel nuovo capitolo di Sex and the City, And Just Like That, su Sky e Now da oggi. «Sto cercando di costruire qualcosa», si schermisce lui, forse troppo consapevole di cosa significhi lasciare il segno in un mondo come quello dello spettacolo, avendo avuto un nonno amato da tutti: Bud Spencer.
Cosa significa avere un nonno così?
«Mi ha insegnato che la vita va vissuta al cento per cento. Certo, nel suo caso è come cento fossero le vite che ha vissuto: ha fatto un sacco di cose, le gente non si sognerebbe di farne una sola. Lui invece è riuscito in tutto con successo. Quando è morto ho preso quattro dvd dei suoi film che ancora mi restavano da vedere: aspetto a guardarli, mi sembra un modo per tenerlo ancora un po’ in vita. Se li finisco tutti è come chiudere una porta».
Amava anche lei i suoi film di buoni sentimenti e sincere scazzottate?
«Molto, ero orgoglioso di lui. Quando ero piccolo non c’era lo streaming così i suoi film, vivendo a Los Angeles, li vedevo in Italia, quando tornavo in estate».
Ha rapporti con Terence Hill?
«Ogni volta che l’ho visto è stato sempre molto gentile. L’ultima volta è stato al funerale del nonno».
Potrebbe esistere oggi una coppia come la loro? Un genere di film come i loro?
«Sarebbe un progetto interessante anziché scopiazzare in modo anche brutale i film e le serie americane. Pensare a film simili ma calati nel mondo di oggi potrebbe essere divertente: non è vero che non ci sono più idee ma serve coraggio».
Lei intanto entra nel mondo di «Sex and the City».
«Un ruolo arrivato dopo aver mandato un video provino. È stato del tutto inaspettato. Da un giorno con l’altro mi sono ritrovato in scena con Sarah Jessica Parker».
Ruolo
«Nel nuovo capitolo di “Sex and the City” amo un uomo. Nessun problema sul ruolo»
Come è stato?
«Mi ha fatto subito sentire a casa, è stata molto accogliente. Già dopo la prima lettura dei copioni tramite Zoom mi ha scritto un bel messaggio. È davvero una bella persona, non mi aspettavo così tanto».
Guardava la serie?
«Ero molto piccolo quando è uscita ma mia madre la vedeva (Diamante, la figlia più piccola di Spencer, ndr) e spesso finivo per vedere qualcosa anche io. Lei era una grande fan. Ora è molto contenta per me, anche se in famiglia restano sempre tutti con i piedi per terra».
In «And Just Like That» è innamorato di un uomo.
«Sì, sono il compagno di Antony, il personaggio interpretato da Mario Cantone. Non ho avuto nessuna difficoltà in più nel fare questa parte e trovo sia sano che finalmente anche l’omosessualità venga rappresentata».
Ha recitato anche per Guadagnino.
«Una bellissima esperienza, lui con me è sempre stato molto gentile e mi ha dato tanti consigli, non potevo avere scuola migliore».
Quanto conta la bellezza nel suo percorso? Le hanno mai detto che assomiglia...
«...a Luke Perry... sì sì me lo dicono tutti, anche a James Dean... Non mi sono mai considerato un bello, ma piuttosto nella media. Senza contare che la bellezza poi passa, meglio non farci troppo affidamento e spero tanto non sia la mia carta vincente. Il mio idolo è Dustin Hoffman».