Corriere della Sera, 23 giugno 2023
Cos’è e come funziona il Mes
1 In cosa consiste la riforma del Mes?
La riforma attribuisce al Meccanismo europeo di stabilità la funzione aggiuntiva di paracadute finale (backstop) del fondo unico di risoluzione delle banche: una linea di credito da 68 miliardi a cui i Paesi potranno accedere se i fondi nazionali per le risoluzioni bancarie non bastassero. Questo per consentire un fallimento ordinato (mantenendo l’operatività dei clienti) in caso di crisi bancarie.
2 Perché serve la ratifica ora del nuovo Mes?
La riforma del Mes deve entrare in vigore nel 2024. Nel 2018 i leader Ue decisero di ampliare le competenze del Mes. Dopo anni di trattative è stata raggiunta l’intesa. Il 27 gennaio 2021 i rappresentanti degli Stati hanno firmato gli accordi che modificano il trattato, avviando le procedure di ratifica. Perché le nuove funzioni entrino in vigore tutti i Paesi lo devono ratificare.
3 Ratificare il Mes vuol dire automaticamente decidere di usarlo?
L’Italia è l’unico Paese a non avere ancora ratificato il trattato, ma ratificarlo non significa usare poi il Mes.
4 La riforma implica una ristrutturazione automatica del debito?
Il Mes avrà un ruolo più forte nella progettazione, negoziazione e monitoraggio della condizionalità nei futuri programmi di assistenza finanziaria. Ma non c’è un automatismo tra richiesta di assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito, come spiega anche la Banca d’Italia.
5 Perché è stato creato?
Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) è stato creato nel 2012 in sostituzione del Fondo europeo di stabilità finanziaria, uno strumento temporaneo ideato nel 2010 per far fronte alla crisi del debito sovrano. È stato istituito per fornire assistenza finanziaria ai Paesi dell’Eurozona che non sono più in grado di attingere ai mercati. È un fondo salva-Stati.
6 Perché il Meccanismo europeo di stabilità viene visto con così tanti dubbi?
Il programma di aggiustamento macroeconomico è stato usato per aiutare Irlanda, Portogallo, Grecia e Cipro. La Spagna ha beneficiato di un prestito Esm per ricapitalizzare le banche. L’aiuto fu offerto sulla base di una rigorosa condizionalità politica nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico e di un’analisi della sostenibilità del debito pubblico effettuata dalla Commissione con il Fmi e di concerto con la Bce. Ai Paesi che ne hanno usufruito sono state richieste riforme draconiane. Di qui lo stigma.