Corriere della Sera, 22 giugno 2023
Bonus edilizi, truffe per 7,2 miliardi
C’è chi ha fatto fatture false per i lavori di efficientamento energetico a Postumia, comune che dal 1947 è in territorio sloveno, e in altri trecento comuni italiano soppressi da decenni. Chi si è inventato ristrutturazioni edilizie comunicando all’Agenzia delle Entrate le particelle catastali di immobili inesistenti, e chi ha fatturato fantomatici rifacimenti di facciate a condomini e proprietari inconsapevoli. Da quando, nel novembre ‘21, si è capito che la spesa finanziata dai bonus edilizi stava andando fuori controllo, e sono scattati i controlli antifrode, solo la Guardia di Finanza ha sequestrato finora la bellezza di 7,2 miliardi di crediti fiscali«inesistenti»: 1,6 miliardi negli ultimi due mesi del 2021 e 5,4 miliardi dal gennaio 2022 a oggi, come certifica il Rapporto annuale della Guardia di Finanza, presentato a Roma. Crediti che in gran parte sono già stati ceduti dai beneficiari, e che oggi valgono come carta straccia nelle mani degli acquirenti, come banche e Poste Italiane.
La maggior parte delle truffe secondo l’Agenzia delle Entrate riguarda il bonus facciate, che offriva una detrazione fiscale del 90% sul rifacimento delle facciate degli edifici nei centri storici, senza tetto di spesa e nel cui vortice le Fiamme Gialle hanno visto sparire la bellezza di 4,2 miliardi di euro. Per quanto riguarda il Superbonus 110%, di gran lunga la detrazione fiscale più utilizzata fino a questo momento (finanzia lavori per circa 75 miliardi di euro), ma ormai depotenziata con il divieto di cessione del credito e dello sconto in fattura deciso dal governo a inizio anno, i crediti inesistenti accertati dalla Guardia di Finanza ammontano ad appena 360 milioni di euro, che rappresentano il 5% delle frodi individuate, ma solo lo 0,5% del totale dei crediti fiscali innescati dalla detrazione del 110%.
La caccia alle truffe del Superbonus è stata una delle attività più redditizie svolte dal corpo guidato, dal maggio scorso, dal Generale Andrea De Gennaro. Negli ultimi diciassette mesi il contrasto agli illeciti economici e finanziari e la lotta all’evasione hanno permesso il recupero di altri 4,8 miliardi, sequestrati in base all’accertamento di 19.712 reati tributari, compresi quelli contestati a quasi 9 mila evasori totali, completamente sconosciuti al fisco. Nello stesso periodo è stato accertato un danno erariale, quindi al patrimonio dello Stato, di ben 3,3 miliardi di euro, con la segnalazione all’autorità giudiziaria di 35 mila soggetti (e di altri 5.700 alla Corte dei Conti).
Gli interventi a tutela della spesa pubblica, sottolinea il Rapporto, sono stati oltre 50 mila. Quasi la metà hanno riguardato i percettori del reddito di cittadinanza: dai 24 mila controlli effettuati, tutti orientati selettivamente grazie alle analisi di rischio messe a punto, sono emersi 18.240 casi di indebita percezione, per un importo complessivo di 203 milioni di euro. Ci sono poi altri 5.100 tra falsi invalidi e autori di truffe al sistema previdenziale, con una frode accertata di 65 milioni di euro, ed altre 4 mila denunce per false dichiarazioni Isee.
Oggi gran parte dell’attenzione è rivolta ai progetti del Pnrr. Finora, spiegano dal quartier generale della Finanza, sono stati fatti duemila controlli, che hanno già portato alla denuncia di 822 persone. L’attenzione su questo fronte è massima. «Il Pnrr – conferma il colonnello Alberto Nicosia – è oggetto di una specifica strategia antifrode, dove tutti i soggetti coinvolti condividono fin dall’inizio gli elementi utili a orientare gli approfondimenti investigativi già prima dell’erogazione dei fondi».