Corriere della Sera, 21 giugno 2023
Chi sono i 5 a bordo del sommergibile sparito
È una comunità internazionale, piccola ed esclusiva quella degli esploratori di luoghi estremi. I «Titaniacs»: così l’amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush aveva definito una volta i patiti del Titanic suoi clienti. Ora si trova intrappolato con quattro di loro da qualche parte intorno al relitto più famoso del mondo.
Il personaggio più noto è il miliardario britannico Hamish Harding, 58 anni: laureato a Cambridge e pilota, ha fondato con i soldi fatti nel mondo del software bancario una compagnia di aerei privati a Dubai, Action aviation. Harding detiene il Guinness dei primati per la maggior permanenza sott’acqua nel luogo più profondo dell’oceano, nella Fossa delle Marianne, e per la più veloce circumnavigazione della terra. È stato al Polo Sud più volte (anche in compagnia dell’astronauta Buzz Aldrin) ed è stato turista spaziale con Blue Origin di Bezos, oltre a essere una delle persone che hanno visto più volte (decine) il Titanic. Terry Virts, astronauta della Nasa in pensione, ha spiegato che Harding è un vero «esploratore, non uno che cerca emozioni forti» ed è «in grado di gestire situazioni di emergenza».
Insieme a lui e a Rush, a bordo del Titan c’è un altro esploratore esperto, il francese Paul-Henry Nargeolet, 77 anni, ex sub della Marina francese, denominato «Mr. Titanic» perché partecipò alla prima spedizione due anni dopo il ritrovamento del relitto, nel 1987, e lo ha visitato più volte di chiunque altro al mondo. Nargeolet, che fu anche il primo a portare in superficie 800 oggetti reperiti dal transatlantico nel 1993, è anche direttore della ricerca sottomarina nella compagnia che possiede i diritti sul relitto.
Gli altri due passeggeri sono l’imprenditore britannico Shahzada Dawood, 48 anni, e il figlio diciannovenne Suleman: appartengono a una delle famiglie più ricche del Pakistan e Shahzada, descritto come un appassionato di «habitat alternativi» è vicedirettore della conglomerata pachistana Engro e membro del consiglio di amministrazione della fondazione di beneficenza Prince’s Trust International fondata da re Carlo III.
Rush, l’amministratore delegato dell’azienda, partecipava a tutte le spedizioni con i turisti iniziate nel 2021. In un’intervista della scorsa estate per la Cbs News, Rush – che è ingegnere, ha creato in passato un aereo sperimentale e lavorato su altri sommergibili – mostrò il funzionamento del Titan: l’unico strumento di controllo sono bottone e «un joystick creato da Logitech» per spostarsi. Alle domande sulla sicurezza ammise che la più grande paura è sempre quella di non riuscire a tornare in superficie, ma aggiunse che nella vita si corrono sempre dei rischi, «altrimenti non dovresti uscire mai di casa». Ma il Titan, in passato, era stato criticato da esperti di sommergibili per il suo approccio definito «sperimentale»
In un’intervista con HarperCollins, Nargeolet aveva invece raccontato come, quando si arriva vicino al Titanic «restiamo cinque, sei, sette, otto ore. Non vuoi più risalire, usi le batterie finché puoi, e a volte anche un po’ di più. Diverse volte mi hanno sgridato, per questo. Poi la risalita richiede un tempo altrettanto lungo, perciò l’immersione può durare 10-12 ore». In questo caso, però, il sommergibile ha perso i contatti con la nave in superficie solo un’ora e 45 minuti dopo l’immersione. L’esploratore francese raccontò anche il momento in cui vide per la prima volta «la parte più bella del relitto», la prua, resa celebre dal film «Titanic» di James Cameron. «Potevamo vedere le catene delle ancore, gli argani lucidati e i sedimenti contenuti nell’acqua. Per 10 minuti nessuno ha fiatato».