Avvenire, 20 giugno 2023
Su Madama Butterfly
A usare una definizione che l’11 settembre ha drammaticamente reso di uso comune potremmo parlare di scontro di civiltà. Perché la Madama Butterfly che Giacomo Puccini mette in musica nel 1904 ispirandosi a David Belasco (la prima del 17 febbraio alla Scala di Milano fu un fiasco storico, riscattato poi dalla versione riveduta e corretta della partitura posposta qualche mese dopo a Brescia) racconta delle “incomprensioni” culturali tra lo yankee B.F. Pinkerton e la fragile geisha giapponese Cio Ciosan. Storia tristissima con l’americano che gioca al matrimonio con la ragazzina giapponese che ci crede e che quando scopre la farsa si suicida perché «con onor muore chi non può serbar vita con onore».
Prende spunto da Madama Butterfly (in scena al Costanzi sino a domenica diretta da Roberto Abbado nella regia di Àlex Ollé de La fura dels baus) il numero uno (che arriva dopo il numero zero dedicato ad Aida e al black face) di Calibano, la rivista di attualità culturale del Teatro dell’Opera di Roma pubblicata dalla casa editrice effequ. “Madama Butterfly/L’orientale” propone una riflessione sulla discriminazione di genere tra oriente e occidente. «La donna orientale è mite e servizievole: ecco uno dei più banali e vetusti luoghi comuni prodotti da una cultura in cui maschilismo, razzismo e orientalismo si sono incontrati e alimentati a vicenda per molto tempo. Una cultura tanto radicata da essersi infiltrata anche nelle arti» spiega il direttore Paolo Cairoli, per il quale « Butterfly è un capolavoro che naturalmente non deve in alcun modo essere messo in discussione. Ma è lecito domandarsi se tensioni o nodi problematici siano presenti, anche solo tra le righe, nella raffigurazione di questa donna giapponese». Da qui parte la riflessione di “Calibano” che propone un’analisi del rapporto di Puccini con le donne, ma si occupa anche del fenomeno storico del giapponismo in letteratura, di cui pubblichiamo qui un ampio estratto, della percezione (e dell’auto-percezione) della donna nel Giappone di oggi, della figura della geisha, passando per il cinema, il teatro kabuki, i manga, l’architettura e la moda, con una storia del kimono. Ad accompagnare i saggi le immagini create da Francesco D’Isa con un software di intelligenza artificiale Text To Image mentre la copertina è un collage di Marinella Senatore