il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2023
Ozempic challenge: la gara a dimagrire che beffa i diabetici
Dopo il polverone sulla tragica challenge degli youtuber di Casal Palocco, si è iniziato a parlare di challenge e spesso a sproposito, come se le sfide virali lanciate sui social fossero la causa di ogni male. Ovviamente non è così – ce ne sono di divertenti e innocue –, ma sicuramente il fatto che si siano accesi i riflettori sul tema ha un effetto benefico. Per esempio, sarebbe forse il momento di porre maggiore attenzione sull’effetto profondamente negativo che sta avendo una challenge partita dall’America, le cui conseguenze si stanno facendo sentire anche in Italia. La challenge segue gli hashtag #ozempicchallenge e #ozempicjourney e fa riferimento a “Ozempic”, ovvero il nome di un farmaco che molti nomi noti (e non) stanno utilizzando per dimagrire (ha un principio attivo, la semaglutide, che fa perdere circa il 10-15% del peso corporeo). Il suo fine terapeutico però non sarebbe far perdere chili ma tenere sotto controllo il diabete mellito tipo 2 tramite un’iniezione a settimana. La challenge consiste appunto nel mostrare l’iniezione e poi i risultati sul corpo, quindi il dimagrimento. Kim Kardashian avrebbe utilizzato l’Ozempic per entrare nel famoso abito di Marilyn Monroe, Elon Musk ha ammesso di utilizzare Wegovy, un farmaco molto simile.
Tutto ciò ha innescato purtroppo una serie di conseguenze molto gravi: la prima è che molte persone si iniettano il farmaco sottovalutando i possibili effetti collaterali. In secondo luogo – e questo è l’aspetto più grave – coloro che hanno bisogno di Ozempic per curare il diabete non lo trovano più in farmacia. In Italia, appena sono arrivati gli effetti virali della challenge americana, i medici hanno iniziato a prescrivere Ozempic a chi voleva dimagrire. E, con molta disinvoltura, non solo a persone obese, ma anche alla ragazza che magari voleva perdere qualche chilo. “Io ho preso Ozempic per due mesi, ho perso i 5 chili che avevo in più. Me l’ha prescritto l’endocrinologo senza fare esami. Sono stata abbastanza male, nausea tutto il giorno e inappetenza. Alla fine dimagrivo perché mangiavo poco o niente”, mi racconta Giorgia.
Ma come è possibile che Ozempic sia consigliato anche a chi non ne avrebbe bisogno?
In Italia questi farmaci seguono per regolamento una Dpc (Dispensazione per conto), ovvero le strutture sanitarie ospedaliere acquistano il farmaco e, a seguito di un piano terapeutico, il farmaco viene erogato dalle farmacie territoriali ai pazienti che ne necessitano (e che non lo pagano). Tutte le regioni sono normate con questa modalità (per un po’ di tempo ha fatto eccezione solo la Lombardia in cui si poteva comprare anche con una ricetta rossa del medico, poi si è allineata).
Ozempic e Aifa, insomma, in teoria bloccano pratiche poco corrette per non lasciare i diabetici senza farmaco. Dietologi e endocrinologi però hanno iniziato a prescriverlo in massa off label (per impieghi diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati, quindi a pagamento), ovvero per far dimagrire i pazienti. Aifa ha emanato una nota ammonendo tale pratica, ma ho raccolto molte testimonianze che raccontano una situazione fuori controllo. Marilù: “A settembre sono andata dal mio endocrinologo a Milano per verificare se il mio sovrappeso di 12 chili fosse legato a problemi ormonali. Il medico, senza neppure pesarmi o vedere le mie analisi o l’anamnesi ha ordinato lui stesso, presso una farmacia di Lugano, Ozempic alla cifra di 300 euro. A casa poi ho googolato e ho chiesto di annullare l’ordine perché sono sana e non ho voglia di prendere farmaci per diabetici, lui era molto piccato”.
Valentina è preoccupata: “Io sono diabetica e da mesi non trovo il farmaco che mi serve, in farmacia continuano a dirmi che non si hanno previsioni di arrivo perché la domanda è aumentata a dismisura, sono disperata”. Sabrina: “Sono piena di rabbia, mio padre è cardiopatico e diabetico, non riesce a trovare questa medicina salvavita. Non so se sono più incazzata con questi medici compiacenti o con gli irresponsabili che lo usano per fini estetici”. Antonella mi racconta: “Sono una farmacista, lavoro in provincia di Venezia. Non avete idea di quello che sta succedendo: ragazzine giovanissime ci chiedono se abbiamo il farmaco senza sapere cosa sia, fornitori rammaricati che hanno finito le scorte. Nel frattempo ci sono le persone diabetiche che dovrebbero prendere questo farmaco per tenere sotto controllo una malattia subdola e sono in difficoltà. L’altro giorno una ragazzina di 16 anni mi voleva convincere del fatto che ne avesse bisogno e alla fine mi ha detto che non capivo nulla!”. Lucia: “Sono una diabetologa e sono davvero preoccupata oltre che rattristata per i miei pazienti diabetici. Questa moda social ha prodotto una carenza importante di Ozempic e ogni giorno mi ritrovo in studio pazienti disperati che non trovano il farmaco a cui devo cambiare la terapia”. Antonio: “Mio padre ha il diabete e non sta facendo le punture di Ozempic da tre settimane perché la farmacia non lo trova più, siamo tutti in pena per lui”. Cristina: “Il problema è che nessuno dice che in Italia esiste già un farmaco per l’obesità, Saxenda, perfettamente efficace. Solo che va iniettato una volta al giorno, mentre Ozempic una volta a settimana. Insomma, Ozempic è più comodo da gestire, nel frattempo si priva i diabetici di un medicinale salvavita per perdere magari i tre chili in più”. Luisa: “Sono diabetica, per me ovviamente Ozempic è gratis perché fa parte della terapia, ma per chi lo prende per dimagrire costa 300 euro. Ho scoperto che una mia conoscente che lo usa per dimagrire lo acquista da una sua conoscente diabetica che ovviamente come me lo ottiene a costo zero e poi lo rivende all’amica che vuole dimagrire a un prezzo ribassato”. Maria: “Prendo Ozempic per controllare il mio diabete di tipo 2. Sono stata costretta a fare 4 iniezioni contemporaneamente per un bel po’ di tempo perché l’unico dosaggio che si trovava era quello da 0,25 e io ne dovevo fare 1 mg. Angelo è un nutrizionista: “Ho una paziente che seguo affiancato da uno psicoterapeuta, soffre di disturbi alimentari. La madre non accetta l’idea che anche la figlia soffra di bulimia, quando ha visto questi video su TikTok ha proposto lei all’endocrinologo di far assumere Ozempic alla figlia. È una situazione grave, nessuno interviene”. Insomma, molti medici stanno facendo cassa prescrivendo Ozempic a chi non ne ha bisogno, mentre i diabetici restano senza farmaco, con tutti i rischi del caso. Forse, mentre ci indigniamo per i giovani youtuber di Casal Palocco, dovremmo cominciare a preoccuparci pure degli effetti di questa challenge, anche perché questa volta chi non pensa alle conseguenze non sono quattro ventenni, ma i nostri medici. E magari con i capelli bianchi.