Avvenire, 20 giugno 2023
Aumentano i bimbi che inghiottono pile, chiodi, viti, magneti o detersivi
«Tenere lontano dalla portata dei bambini». Un monito letto in centinaia di etichette e, mai come negli ultimi tempi, da prendere sul serio. Secondo dati europei e americani, negli ultimi 15 anni l’ingestione di corpi estranei e sostanze caustiche da parte dei bambini è aumentata del 91,5% ed è quasi raddoppiato sotto i 6 anni di età. Nell’80% dei casi – bisogna ammettere – si tratta di oggetti innocui, ma non è raro che a essere inghiottiti siano prodotti pericolosi come chiodi, viti, magneti, pilo o detersivi. Con conseguenze addirittura mortali. A lanciare l’allarme sono gli specialisti della Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp), che chiedono al ministro della Salute Orazio Schillaci supporto nella redazione del «registro nazionale degli incidenti per ingestione di corpi estranei e caustici in Italia». Un primo passo per affrontare un problema in crescita. «Le ingestioni di disk battery (pile, ndr) sono aumentate di 7 volte negli ultimi 20 anni – spiega Paola De Angelis, coordinatrice dell’area di endoscopia Sigenp -. Per questo ci siamo attivati per informare capillarmente i genitori sul territorio».
In particolare, le monete sono gli oggetti inghiottiti con maggiore frequenza (62%), seguite dalle batterie al litio. Responsabili di circa mille ricoveri all’anno sono, invece, i detersivi e i prodotti per la pulizia della casa, che sono coinvolti in un terzo degli incidenti domestici. «È un fenomeno preoccupante – spiega il presidente Claudio Romano -. Già nel 2020 Sigenp aveva pubblicato raccomandazioni rivolte ai pediatri. Ora parliamo
alle istituzioni e alle famiglie perché svolgano una necessaria opera di prevenzione».
In Italia, l’ingestione di corpi estranei ha già fatto due piccole vittime dal 2015. Ben 30 negli Stati Uniti. Secondo Sigenp, per evitare il peggio serve eseguire l’endoscopia il prima possibile: meglio se entro due ore dall’ingestione. Le istruzioni per i genitori sono chiare, ma talvolta poco intuitive. «Innanzitutto bisogna evitare di indurre il vomito nel bambino – spiega Filippo Torrioni, responsabile Sigenp dell’endoscopia d’urgenza -. In caso di ingestione di sostanze caustiche questa manovra rischierebbe di bruciare ancora di più l’esofago; anche in caso di ingestione di un oggetto non va provocato il vomito perché potrebbe causare l’inalazione del corpo estraneo. Nel caso di ingestione di batterie è invece consigliata la somministrazione di miele, perché protegge le mucose e riduce i danni all’esofago». Il prezioso vademecum sarà riassunto in un volantino che la società distribuirà in scuole, ospedali, farmacie e associazioni di tutta Italia