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 2023  giugno 19 Lunedì calendario

"IL GESTO DEL SALE? È IL MIO TIMBRO. UN PO’ COME RONALDO QUANDO FA IL “SIUUU” DOPO UN GOAL" - CHI È, CHI NON È, E CHI SI CREDE DI ESSERE "SALT BAE", NOME D'ARTE DI NUSRET GOKCE, IL MACELLAIO-INFLUENCER-TRUCIDONE TURCO DIVENTATO FAMOSO CON I SUOI VIDEO IN CUI SPARGE SALE: "HO CAMBIATO L’INDUSTRIA DEL CIBO E LE ASPIRAZIONI: PRIMA DI ME FARE IL MACELLAIO NON AVEVA APPEAL. I BAMBINI VOLEVANO FARE L’AVVOCATO O L’ASTRONAUTA: ORA SOGNANO NUSRET" - "FINO A 20 ANNI HO INDOSSATO ABITI E SCARPE RICEVUTI IN BENEFICENZA. OGGI VOGLIO IL LUSSO. LA BISTECCA PLACCATA D'ORO? IL PREZZO È GIUSTO" -

Nusret, quando ha mangiato la sua prima bistecca? «A 13 anni, quando ho iniziato a lavorare in macelleria. A casa mia carne non se n’è mai vista, eravamo così poveri che a tavola c’erano solo una fetta di pane e un pomodoro».

Nusret Gökçe, conosciuto come Salt Bae, il macellaio più ricco del mondo, imprenditore di successo con 32 ristoranti e 4.000 dipendenti, è diventato una star grazie al gesto di spargere il sale (Bae significa prima di chiunque altro, before anyone else). […]

[…] Cosa significa quel gesto di spargere il sale? «È un qualcosa che proviene dal cuore, il mio timbro. Un po’ come Ronaldo quando fa il “siuuu” dopo un goal».

Perché è così popolare? «Perché ho cambiato l’industria del cibo e le aspirazioni: prima di me fare il macellaio non aveva appeal. Chi voleva sposare un macellaio? I bambini volevano fare l’avvocato o l’astronauta: ora sognano Nusret».

Dicono che sia ossessionato dalla ricchezza. «Fino a 20 anni ho indossato abiti e scarpe di due taglie più grandi ricevuti in beneficenza. Oggi voglio il lusso».

Ha quasi 40 anni, lavora da oltre metà della sua vita. «Ho dovuto abbandonare gli studi. Vengo da Pasali, un’area rurale della Turchia. Vivevamo in 7 in una stanza: mio padre si alzava all’alba per andare in miniera e alle 18 era già a dormire. Tornavo a casa e non c’era nessuno sveglio».

[…] Ha cambiato il copione. «In Turchia non esistevano steakhouse: ho chiesto al capo di andare in Argentina, per capire quel modo di tagliare la carne».

Le ha detto di sì? «Ha detto no: con i risparmi ho preso un volo scontato per Buenos Aires e sono rimasto lì per 6 mesi. Sono andato al consolato turco e ho detto: “Voglio imparare”. Non sapevo né l’ inglese, né lo spagnolo: al ritorno a Istanbul la gente parlava solo di me e il mio capo mi ha licenziato».

[…] Ora siete internazionali. «Grazie all’ingresso di Ferit Sahenk, un magnate turco che è anche mio socio, abbiamo aperto ristoranti dappertutto».

Stati Uniti, Qatar, Emirati Arabi e Mykonos. E l’Italia? «Vorrei aprire a Milano ma non c’è il posto giusto. Sono alla ricerca di un locale su strada: non voglio un ristorante in cima a un grattacielo, come tutti».

I social contano? «Prima c’è stato il passaparola. Nel 2017 Instagram ha reso virale il gesto del sale: un cameriere mi ha fatto un video e lo ha postato. La mattina dopo milioni di follower mi chiamavano Salt Bae».

[…]La famosa carne ricoperta d’oro, assai salata... «Carne di altissima qualità: gli animali hanno ascoltato musica, sono stati massaggiati. È il prezzo giusto».

[…]

Il suo prossimo passo? «Quotarmi in Borsa». […] È stato attaccato per aver preso in mano la Coppa del Mondo vinta dall’Argentina. «Non sapevo che fosse vietato. Credo che lo ignorassero in tanti e oggi grazie a me sappiamo una cosa nuova».

[…]