Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  giugno 19 Lunedì calendario

Il debutto in nazionale di Alessandro Buongiorno

Un primo tocco dal coefficiente di rischio pari a zero, un secondo più temerario, dal terzo in poi senza freni. Alessandro Buongiorno, del debutto azzurro, si è preso tutto: colpi bassi – uno al naso, uno allo zigomo -, pallonate alla schiena, la libertà di portare palla, il dialogo con Dimarco sulla sinistra, gli applausi. «Si vede che può stare in Nazionale e crescere con questa maglia...», così Acerbi, collega di reparto nel cuore della nostra difesa. «Alessandro – racconta il ct Mancini – è stato bravissimo, non avevo dubbi: ha saputo adattarsi ad un calcio diverso perché nel Toro gioca in una retroguardia a tre ed è passato ad una a quattro qui con noi...».
Tre o quattro, zero differenza quando la testa è libera e le gambe vanno. Buongiorno aveva salutato la comitiva azzurra dieci giorni fa: il ragazzo di Santa Rita, quartiere affacciato sul Grande Torino, faceva parte dei sei giocatori esclusi dal viaggio in Nations League dopo la parentesi di lavoro in Sardegna. «Ero al mare, a Maiorca con gli amici, e all’una di notte della vigilia di Italia-Spagna mi sono ritrovato di nuovo in ritiro», sorride il 78esimo granata a giocare almeno una sfida con la Nazionale. Da Maiorca fino a Monaco, poi, in macchina, dentro al quartier generale di Mancini perché l’interista Bastoni si è preso la febbre e perché il ct crede di poter puntare su di lui per la nuova ripartenza dell’Italia.
Botte, colpi bassi, applausi. «Mi sono detto di vivere la prima volta come vivo le altre partite...ci sono riuscito anche grazie ai consigli dei compagni più esperti: bello il clima, bello sentirsi parte di questo gruppo. Mi sento un ragazzo felice», dice. Le altre partite, quelle con la maglia del Toro, Alessandro le vive con la licenza di attaccare: in azzurro ha attaccato quando poteva, o meglio, si è frenato per non perdere i punti di riferimento, ma oltre la metà campo ci è andato per innescare il contropiede di Raspadori o per cercare uno slalom tra le linee olandesi spezzato con le cattive maniere.
Novanta minuti più sei di recupero nel primo tempo e nove nel secondo: 105’ sotto i riflettori senza mai andare fuori giri. «Mi applico, mi riesce farlo e lo faccio. Credo che mi aiuti in questa direzione anche ciò che faccio fuori dal campo: studiare ti dà metodo e nel pallone il metodo è utile», così Buongiorno. L’Italia si risveglia dopo un duello, quello con la Spagna, dal bicchiere mezzo vuoto: superare l’Olanda in casa sua e all’ultima fatica di stagione consegna gli azzurri ad una vacanza più serena. Prima il mare di Santa Margherita di Pula, poi quello di Maiorca, i canali di Enschede e, a brevissimo, i grattacieli di New York: del debutto azzurro Buongiorno si è preso tutto, il pieno di applausi compresi per 105’ senza alcun timore.