Il Fatto quotidiano, 19 giugno 2023
Quella sporca ventina. Il vero Ronaldo e gli altri 19 fenomeni senza Champions
Sono venti, se amate il calcio li conoscete alla perfezione, io ve li elenco in ordine alfabetico e nel farlo vi domando: qual è il particolare nascosto che accomuna i mostri sacri del pallone che rispondono al nome di Roby Baggio, Ballack, Batistuta, Bergkamp, Buffon, Butragueno, Cannavaro, Cantona, Crespo, Fabregas, Ibrahimovic, Matthaeus, Nedved, Owen, Ronaldo il Fenomeno, Romario, Thuram, Totti, Van Nisterlooy e Weah? Rispondere che sono tutti grandi campioni per non dire fuoriclasse (ci sono anche Palloni d’Oro come Baggio e Weah, Owen e Nedved, Ronaldo e Matthaeus) è vietato: il particolare che li accomuna è meno generico e più mirato, specifico.
E poiché non si tratta dello stesso ruolo (ci sono portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti), né dello stesso anno di nascita, né dello stesso club in cui tutti abbiano militato, a togliervi d’impiccio e a darvi la risposta arrivo io. Questi venti giganti del calcio sono accomunati dal fatto, quasi incredibile oltre che spiacevole vista la loro sfolgorante carriera, di non avere mai vinto una Champions League o Coppa dei Campioni come si chiamava fino al 1991-92.
Che ci crediate o no, Roberto Baggio, che è stato Pallone d’Oro e ha giocato con Juventus, Milan e Inter non ha mai avuto la gioia di alzare la coppa con le orecchie; e questa gioia non l’hanno avuta neanche Ronaldo il Fenomeno, giunto al massimo alla semifinale persa contro la Juve nel 2003 in maglia madrilena; Ruud Van Nisterlooy, a dispetto delle 9 stagioni trascorse con Man United e Real Madrid e tre titoli di capocannoniere di Champions; Zlatan Ibrahimovic, che pure ha vestito le maglie di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Psg, United e Milan (massimo traguardo la semifinale 2010 persa nel Barça contro l’Inter di Mourinho). Non ha mai vinto Romario, che nel 1994 partecipò al crollo del Barcellona nella finale di Atene contro il Milan (0-4); non l’ha mai vinta Buffon, che pure di finali con la Juventus ne giocò tre, nel 2003, nel 2015 e nel 2017, uscendo sempre sconfitto contro Milan, Barça e Real; non l’ha mai vinta Matthaeus che nel ’99, nella finale di Barcellona contro lo United, uscì all’80’ con il Bayern avanti 1-0 e di lì a poco vide Alex Ferguson alzare la Coppa al cielo dopo i gol nel recupero da Sheringham e Solskjaer nel finale di finale più crudele che la storia della Champions ricordi.
A Michael Ballack, che ha perso due finali con Leverkusen (2002) e Chelsea (2008), non sono bastate quattro stagioni al Bayern e quattro al Chelsea per una vittoria di risarcimento; a Dennis Bergkamp, 7 anni all’Ajax, due all’Inter e 11 all’Arsenal, non è bastata una carriera per vincere, e si accontenta di spolverare due Coppe Uefa e una Coppa delle Coppe; e a Hernan Crespo non parlate dei due gol che segnò nel primo tempo di Milan-Liverpool, finito 3-0 per il Milan, nella finale di Istanbul 1995: non servirono a nulla, nel secondo tempo il Liverpool rimontò, fece 3-3, andò ai rigori e conquistò la Coppa.
Così va il mondo. E insomma, se un giorno vi capitasse di incontrare leggende viventi come Ronaldo e Romario, Baggio e Weah, Butragueno e Cantona, che non vi venga in mente di dire loro che Mateo Kovacic, 29 anni, il ragazzino croato lanciato dall’Inter tra il 2013 e il 2015, ha vinto sino ad oggi 4 Champions League, tre col Real e una col Chelsea; e tre ne ha vinte un altro pischello, Marco Asensio, che avendo solo 27 anni ha tutto il tempo per metterne in bacheca altre. Potrebbero non firmarvi più l’autografo.