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 2023  giugno 18 Domenica calendario

Effetto Silvio. I sondaggi


Il fatto che non esista un erede politico di Silvio Berlusconi è chiaro ed evidente per l’88,3% degli italiani e per quasi l’87,0% degli elettori di Forza Italia. È quanto emerge dall’indagine sviluppata da Euromedia Research per Porta a Porta. Sull’onda dell’emozione il dato elettorale rilevato dalle intenzioni di voto di mercoledì scorso mostra un aumento per il partito di 2,4% in 20 giorni e del 3,0% rispetto alla scorsa settimana.
È una perdita importante quella del leader, tragica per una buona parte dell’elettorato e che ha prodotto e genererà un effetto politico e di rilievo per l’intero partito azzurro e la sua coalizione. Il lascito più importante del Cavaliere per il 44,5% dei suoi sostenitori è la creazione e la stabilizzazione dell’alleanza del centrodestra, nonché la sua storia personale fatta di contatti e relazioni internazionali importanti (26,7%).
Viene riconosciuto anche il suo modo innovativo e originale di affrontare le campagne elettorali (22,2%), insieme alla sua concezione politica ritenuta nuova da un suo elettore su cinque. I funerali e le celebrazioni della sua scomparsa hanno sollecitato nella memoria collettiva quanto accaduto negli ultimi 30 anni di storia del nostro Paese, generando nelle coscienze della gente un vero spartiacque fra la politica vissuta fino ad oggi e quella futura che ci sarà. Concentrandosi sul divenire, si rileva che quasi l’80,0% degli elettori di Forza Italia desidera confermare il suo voto nei confronti del partito proiettando sulla tendenza dei voti un possibile risultato – ad oggi- intorno al 5,0%.
Ovviamente questi sono semplici esercizi matematici che aiutano solo a ragionare su quale possa essere in progressione il voto solido di Forza Italia; una sorta di punto di partenza su cui lavorare per attrarre nuovo consenso.
Coloro che già hanno deciso di non confermare la loro scelta di voto passata, hanno dichiarato che si indirizzeranno principalmente verso Fratelli d’Italia (22,0%) e Lega (11,0%). Il che potrebbe produrre un aumento, da qualche decimale fino ad un paio di punti percentuali, per il partito del presidente del Consiglio e per quello di Matteo Salvini.
Al momento non si registrano particolari interessi verso altre formazioni, ma il cammino è lungo. Nelle elezioni politiche del 1996 la divisione di vedute con Umberto Bossi aveva portato la Lega Nord a presentarsi da sola traghettando il centrosinistra con Romano Prodi alla vittoria. Da quel momento iniziò l’importante viaggio di Forza Italia denominato «la lunga traversata nel deserto», in cui si cercò di rendere più stabili le alleanze e il rapporto con i territori e che porto agli ottimi risultati delle elezioni politiche del 2001.
Rievocando quei tempi e quelle ristrutturazioni, i vertici del partito dovranno percorrere una strada nuova e complessa nell’organizzare Forza Italia con una classe dirigente motivata e dedita al cittadino e al suo territorio, rinsaldando le alleanze e definendo il proprio perimetro di azione e influenza, circoscrivendo il proprio programma in maniera chiara e trasparente.
Non ultima sarà doverosa la presentazione di una leadership definita e stabile anche nel suo percorso di elezione. Con tutto ciò si potrebbe convincere anche quel 42,2% dei loro elettori che non sono sicuri che alle prossime elezioni europee del 2024 il simbolo del partito potrà essere sulla scheda elettorale. Del resto, il 60,0% dell’elettorato azzurro è convinto che da oggi in poi, senza Silvio Berlusconi l’attuale centro destra sarà più diviso e frammentato ed elettoralmente più debole (51,2%).
Per gli italiani non è assolutamente messa in discussione la tenuta dell’attuale governo (dato nazionale 71,9% – elettori di Forza Italia 93,3%), né la deriva populista ed estremista dell’esecutivo, anche se su questo tema il campione statistico nazionale mostra più perplessità (dato nazionale 42,3% – elettori di Forza Italia 66,7%).
Qui si tratta di far crescere e coltivare quel patrimonio di incontri e dialoghi tra il partito e il territorio cercando di diventare un nuovo nodo di scambio tra la sintesi delle esigenze dell’elettorato e le proposte di una nuova identità vincente di partito.