Domenicale, 18 giugno 2023
Perché il campione mondiale di scacchi adesso è un cinese
È cominciato, anche negli scacchi, il secolo cinese? Dopo tutto, in 150 anni di sfide per il titolo, per la prima volta un cinese, Ding Liren, è diventato campione del mondo. E presto la Repubblica popolare affiancherà al titolo maschile anche quello femminile, dato che a luglio se lo contenderanno due giocatrici di quel Paese, Ju Wenjun e Lei Tingjie.
E tuttavia forse l’apparenza inganna. Infatti solo un numero incredibile di coincidenze ha offerto a Ding questa possibilità. Torniamo un poco indietro nel tempo. Alla fine del 2021, a Dubai, il campione in carica, il norvegese Magnus Carlsen, dopo un inizio equilibrato, aveva disposto con irrisoria facilità del suo avversario, il russo Ian Nepomniachtchi (detto Nepo, per via del cognome impronunciabile). Forse per questo quando nel 2022 Carlsen s’è trovato nuovamente davanti Nepo come sfidante, a sorpresa ha rinunciato a difendere il suo titolo. E così al suo posto si è deciso di ripescare il secondo classificato al torneo degli sfidanti (o candidati), appunto Ding Liren. In realtà Ding non aveva potuto giocare durante il Covid a causa della politica d’isolamento del suo Paese ed era dunque rimasto escluso dal torneo dei candidati. È stato recuperato solo all’ultimo minuto quando si è liberato un posto perché il campione russo Sergey Karjakin ha avuto la pessima idea di esprimere sostegno al suo Paese nella guerra in Ucraina, guadagnandosi una squalifica (Nepo invece ha sottoscritto una petizione per chiedere al presidente Putin di fermare la guerra). Anche così nella prima metà del torneo di qualificazione Ding è apparso parecchio arrugginito e solo una fortunosa vittoria all’ultimo turno contro l’americano di origine giapponese Hikaru Nakamura gli ha consentito di diventare lo sfidante ufficiale di Ian Nepomniachtchi.
il mondiale tra Ding e Nepo è stato scandito da risultati decisivi, colpi di scena, errori, occasioni perdute. Ding è stato più volte indietro nel punteggio e ha ballato sull’orlo dell’abisso, ma ha tenuto duro fino alla fine e con determinazione zen è sempre riuscito a recuperare, a volte quasi miracolosamente. Partita dopo partita la sua forza d’animo e l’umiltà gli hanno guadagnato anche la simpatia dei tifosi. Terminata in parità la prima fase, il match è stato deciso con quattro partite rapide. Dopo tre pareggi, una sorprendente mossa di torre nell’ultima partita ha fatto saltare i nervi a Nepo e consegnato il titolo a Ding.
Gli esperti non credono comunque a un duraturo predominio cinese. Per cominciare Carlsen avrà forse rimpianto di essere rimasto da parte ma resta comunque il giocatore più forte al mondo (il suo punteggio Elo, indicatore della sua forza di gioco, è molto superiore a quello di Ding Liren). E altri giocatori più giovani hanno messo un’ipoteca sul futuro: l’esule iranianoAlireza Firouzja, l’uzbeko Nodirbek Abdusattorov o uno degli innumerevoli talenti indiani. Ding Liren insomma potrebbe essere solo una meteora, un fenomeno passeggero e forse, tra qualche anno, non ci ricorderemo più di lui.