Corriere della Sera, 17 giugno 2023
B. comprava quadri alle aste notturne
E pensare che all’inizio quel cliente particolare non fu preso neanche sul serio. «Era il 2018, ero in diretta come ogni sera dalle 21 alle 1. Attorno alla mezzanotte come sempre il quadro più importante: quella sera era di un pittore della bottega del fiammingo van Dyck. Una madonna con bambino. È una sorta di asta: eravamo arrivati sui 45 mila euro. A uno dei miei centralinisti arriva la chiamata di un signore che dice “sono Berlusconi, offro 50 mila”. Lui rispose “e io sono Napoleone” e riagganciò». Ma il tele-cliente non si dà per vinto: «Richiamò, il numero era privato e fu liquidato». Parola di Alessandro Orlando, volto noto delle vendite tv notturne di quadri, tanto che c’è chi lo indica tra gli ispiratori di un personaggio di Corrado Guzzanti. Orlando racconta: «Richiamarono da un cellulare – la voce poi scoprimmo essere quella di Marta Fascina – disse che effettivamente chiamava da parte del presidente Berlusconi che voleva davvero fare un’offerta». Alla fine quel quadro Berlusconi se lo aggiudicò per 62 mila euro. «Richiamammo e rispose proprio lui chiedendo di portare l’opera ad Arcore. Pensavo a uno scherzo, ma andai. “Sono Alessandro Orlando della galleria Orlando”. “Prego, si accomodi”. Non era uno scherzo». In un salottino l’incontro: «Mi riempì di complimenti, mi disse che ero il più grande venditore d’Italia. A quella seguirono altre 25 visite: ha comprato 2.500 quadri da me (tanti soggetti sacri ma anche nudi femminili e più di un migliaio di quadri russi) in 2 anni e mezzo. Da me avrà speso intorno ai 3 milioni» dice. Da lui, perché pare che gli acquisti tv non si fermassero a quei quadri. Ma il loro rapporto divenne speciale: «È durato più o meno due anni e mezzo, fino al Covid. Con me e il mio staff è stato affettuoso dal primo momento». E quando è arrivata la notizia della scomparsa? «Subito ho pensato allo sguardo con cui osservava i quadri, con un amore incredibile e attenzione. E poi mi sono chiesto cosa sarà ora di quella collezione».