il Fatto Quotidiano, 15 giugno 2023
Le ville di Berlusconi già in vendita
Villa La Lampara si trova in una delle zone più ambite di Cannes: rigorosamente vista mare, si estende su un terreno di 2.500 metri quadrati tra stanze da letto, cucine, tre garage, un appartamento per il custode di due vani con terrazzo e ancora piscina, spa con hammam e pure un bar. Per acquistarla servono 12 milioni di euro. Così si diventa proprietari di una delle dimore che erano di Silvio Berlusconi e che rientrano dunque nel grande patrimonio di famiglia. La lettura del testamento chiarirà i lasciti dell’ex premier tra figli, nipoti, ex mogli e compagna. Il patrimonio del leader di Forza Italia varrebbe circa 2,4 miliardi di euro per quel che riguarda le società quotate a cui però bisogna aggiungere la parte immobiliare, la liquidità e i titoli. Di certo, nonostante molte residenze negli anni scorsi siano già state cedute, il patrimonio immobiliare di Berlusconi continua a far invidia anche ai più ricchi magnati.
In passato ha già venduto Villa Maria, la proprietà di Rogoredo di Casatenovo, nel cuore della Brianza, che l’ex premier comprò per la precedente compagna Francesca Pascale. È passata ad altro proprietario il 4 agosto 2022, quando è diventata – come ha rivelato Il Fatto – di Lavinia Jacobs, nipote di Klaus Jacobs, re del cioccolato svizzero. Top secret le trattative, gestite dalla società di real estate di lusso Lionard, e pure il prezzo.
Dodici milioni sarebbe invece il prezzo richiesto per villa La Lampara a Cannes. Almeno stando a quanto scritto in un annuncio pubblicato a gennaio 2022 da un agente della Sotheby’s International Reality. Abbiamo verificato: la casa è ancora in vendita, ma – spiegano al Fatto – può essere anche affittata per 40mila euro a settimana. Villa La Lampara non è direttamente intestata a Berlusconi, ma a una società controllata dalla sua Dolcedrago Spa, la Essebi Real Estate Srl.
Allo stesso modo, ma anni fa, ossia nel 2016, l’ex premier ha venduto un’altra villa della quale in passato si è parecchio occupata la stampa: Villa Comalcione, la residenza in provincia di Como di circa 600 metri quadrati che comprò dall’amico Marcello Dell’Utri per 21 milioni nel 2012. L’ha rivenduta quattro anni dopo, a un americano, per 28 milioni di euro, come si evince dall’atto di compravendita visionato dal Fatto.
Ma a parte le vendite, cosa resta oggi agli eredi di Berlusconi? Per ricostruire il patrimonio immobiliare dell’ex premier bisogna guardare non solo le proprietà a lui intestate, ma anche quelle gestite da alcune sue società. Tra le prime ci sono tre imbarcazioni: “San Maurizio”, “Magnum 70” e “Principessa vai via”, uno yacht di 40 metri ormeggiato a Viareggio. L’ex premier ha poi direttamente intestati: 5 appartamenti e 2 box a Milano e Villa Due Palme a Lampedusa acquistata per dimostrare che l’isola doveva diventare meta turistica e non solo di sbarchi. “Sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese… Anch’io diventerò lampedusano”, dichiarava nel 2011. C’è poi un fabbricato e una villa ad Antigua e ancora Villa Campari, a Lesa sul lago Maggiore.
Altri immobili invece rientrano nel patrimonio immobiliare di società a lui riconducibili. Una delle più importanti è la Dolcedrago Spa: creata nel 1984, Berlusconi detiene il 95,5 per cento, mentre le restanti quote (0,25 ognuna) sono dei figli Marina e Pier Silvio. La Dolcedrago ha come attività prevalente “l’assunzione di partecipazioni in altre società ed enti…, l’effettuazione di operazioni finanziarie” e controlla tre società, la Immobiliare Idra spa, la Immobiliare Dueville srl e la Essebi real Estate srl.
La Idra Immobiliare si occupa di costruzione, acquisto, gestione e alienazione di immobili e nel 2022 ha chiuso il bilancio con una perdita di circa 9,5 milioni. Nel patrimonio immobiliare di questa spa si contano 119 terreni, poi fabbricati e ville. C’è ad esempio la nota villa San Martino ad Arcore, quartier generale del berlusconismo, ma anche villa Belvedere (Macherio) dove l’ex premier nel 1994 registrò il famoso video messaggio del “miracolo italiano”. E ancora: rientrano nel patrimonio della Idra immobili a Segrate, a Roma e pure Villa Certosa (Porto Rotondo), vero gioiello del patrimonio finanziario del leader di Forza Italia. Questa dimora secondo una perizia tecnica del geometra Francesco Magnano pubblicata nel 2021 dal Corriere della Sera valeva circa 259 milioni di euro. Secondo alcuni rumors Berlusconi aveva intenzione di venderla, ma il prezzo troppo alto richiesto non ha reso semplice il passaggio.
C’è poi la Immobiliare Dueville, Srl le cui quote sono così composte: 40 per cento Dolcedrago, 30 per cento Holding italiana prima spa, e un altro 30 per cento alla Holding italiana ottava spa, entrambe dell’ex premier. Nel patrimonio immobiliare della Dueville rientrano fabbricati tra Bernareggio, Basiglio, Milano, Segrate, Roma e Olbia.
Insomma, quando l’ex Cavaliere nel 2010 diceva “Continuano a dire ‘Berlusconi a casa’ creandomi un certo disagio perché disponendo di 20 case non saprei in quale andare”, non mentiva.