Il Messaggero, 15 giugno 2023
Biografia di Giulia Farnese
«Giulia veniva da una famiglia di antica nobiltà di provincia che signoreggiava alcune terre intorno al lago di Bolsena non tali da permettere ai signori di esse una vita da grandi Nel 1489, morto Pier Luigi Farnese, vivevano i suoi quattro figli, Angelo il capo della casa Alessandro protonotario Girolama e Giulia, l’astro della casa, così giovane e splendente che appena arrivata a Roma fu nota e chiamata solo con il nome di Giulia Bella. Di questa mitica bellezza, che doveva restare alle origini della gloria farnesiana, si era innamorato caldissimamente l’allora cardinale Rodrigo Borgia». Con queste suggestive parole Maria Bellonci introduce Giulia Farnese nella biografia Lucrezia Borgia.LE NOZZENata a Canino nel 1475, qualche anno dopo Giulia perde il padre. Sarà un matrimonio – e le sue conseguenze – ad aprire a lei e ai Farnese la via del potere. La ragazzina, infatti, è stata promessa a Orsino Orsini, incolore figlio del signore di Bassanello, Ludovico Orsini Migliorati, e di sua moglie Adriana de Mila. Costei, rimasta presto vedova, fa parte della tribù spagnola dei Borgia ed è cinica e astuta. Nel maggio 1489 viene firmato il contratto di nozze fra Orsino e Giulia nel palazzo del vice cancelliere Rodrigo Borgia, che di Adriana è cugino. Il matrimonio si celebra l’anno dopo.Per il futuro papa Alessandro VI – ascenderà al soglio nell’agosto 1492 – è un colpo di fulmine. Intelligente, spregiudicato, carnale, inizia una relazione con “la Bella”, avvalendosi della complicità della suocera di questa. Scriverà che Adriana «lo aveva servito di Giulia» quando era ancora cardinale. I vantaggi di quell’innamoramento tardivo, che i francesi definirebbero “le démon de midi”, “il demone di mezzogiorno” – Rodrigo ha allora cinquantotto anni, Giulia circa quindici – sono tali da far passare in secondo piano tutto il resto. Legato alla Mila, il Borgia le affida inoltre l’educazione della figlia Lucrezia, avuta da Vannozza Cattanei, che gli ha dato anche Juan, Cesare e Jofré.I BENEFICIAdriana, Giulia e Lucrezia vivono nel palazzo di Santa Maria in Portico, accanto al Vaticano. A Roma si dice: “La maggior parte di quelli che vogliono conseguire grazia dal papa passa da questa porta”. La Farnese ha una bambina, Laura, che cercherà di attribuire al pontefice, pur essendo figlia di Orsino. Alessandro VI comunque inonda la sua amata – nonché la di lei famiglia – di benefici. Alessandro Farnese diviene cardinale e riceve la legazione del Patrimonio di san Pietro; Adriana e Orsino hanno nuovi feudi, fra cui Carbognano. Giulia, che i romani soprannominano ironicamente Sponsa Christi, “Sposa di Cristo”, sa come incendiare i sensi del pontefice. L’intellettuale Vincenzo Calmeta dichiara che è «di tanta suprema bellezza che ognun che la vedeva stimava in lei essere qualche parte di divinità».Quando Lucrezia Borgia sposa Giovanni Sforza, la Farnese la accompagna a Pesaro, dove manda lunghe lettere all’amante, nelle quali lo chiama «il mio unico signore» e dichiara di non poter gustare nessun piacere senza di lui, «perché dove è il mio tesoro, è il cuore mio». Il papa la reclama a Roma, minacciandola di scomunica con la famiglia, poiché tarda. “Giulia sua” arriva finalmente in Vaticano e passa la notte con lui. Qualche tempo dopo, c’è un nuovo colpo di scena: “la Bella” scappa, raggiunge a Bassanello il marito, che muore poco dopo.La storia di Giulia con Alessandro VI nel frattempo è finita, lui scompare nell’agosto 1503. La Farnese torna quindi nella Città Eterna poco più che trentenne, durante il pontificato di Giulio II, e fa sposare la figlia Laura al nipote del papa. Dopodiché prende in mano il governo di Carbognano, dimostrandosi un’ottima amministratrice; si risposa con Giovanni Capece Bozzuto, rimane di nuovo vedova. Nonostante la fama di bellezza, non è facile sapere quale sia stato il suo volto. Sembrerebbe che La Dama del liocorno di Raffaello e La dama e l’unicorno di Luca Longhi la ritraggano, forse idealizzata. Parrebbe inoltre che il viso di Maria nel quadro Gesù Bambino delle mani sia proprio quello dell’amante del papa.I LUOGHITornata di nuovo a Roma, Giulia va a vivere dal fratello Alessandro: questi ascenderà al soglio nel 1534 con il nome di Paolo III ma la sorella non lo vedrà, perché scomparirà nel 1524. A sopravvivere ai Farnese, è soprattutto il meraviglioso palazzo iniziato su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, i cui lavori proseguiranno con Michelangelo (celebre è la loggia centrale), poi con il Vignola. Reputato con ragione una delle “Quattro meraviglie di Roma”, Palazzo Farnese sarà uno dei luoghi in cui Puccini ambienterà la Tosca. Nel 1936 verrà affittato, per una cifra simbolica, dal governo italiano a quello francese e diverrà la stupefacente sede dell’ambasciata di Francia. Meravigliose sono, fra l’altro, la Sala dei Fasti Farnesiani dipinta da Salviati e da Zuccari, quella di Ercole Farnese, e la Camera del Cardinale di Daniele da Volterra. Nonché gli affreschi di Annibale Carracci del Camerino Farnese e della Galleria. A dimostrazione del fatto che la gloria e il potere umano sono a volte effimeri, i luoghi no.