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 2023  giugno 15 Giovedì calendario

Le nuove regole sul debito


Crediamo che ci sia un metodo cruciale per affrontare tutte le pressanti sfide dell’Ue: dobbiamo assicurarci di disporre di finanze pubbliche sostenibili che salvaguardino la stabilità, la crescita e lo spazio di manovra in tutti gli Stati membri e nell’Unione europea nel suo complesso.
Sia attualmente sia a lungo termine. Abbiamo un meccanismo per farlo, e cioè il Patto di stabilità e crescita.
Prima della pandemia, la politica finanziaria in Europa, a volte, era troppo espansiva. Si avrebbe dovuto fare di più per consolidare e costituire delle riserve finanziarie quando l’economia stava sviluppandosi ad un ritmo regolare o sano.
Le regole del Patto erano state ideate con questo scopo. Con i provvedimenti presi per la pandemia, il debito governativo in alcuni Stati membri dell’Ue è salito a livelli record, altrettanto quanto il debito pubblico aggregato. Mentre gli Stati membri dell’area euro nel 2019 avevano un debito pubblico medio dell’86% del Pil, nel 2020 questo indice era salito quasi al 100%, per scendere poi nel 2020 a circa il 93%.
Nel 2002, quando fu introdotto l’euro, la percentuale ammontava al 68%. Non possiamo permettere che i livelli di indebitamento crescano a oltranza da crisi a crisi. Ciò sovraccaricherebbe permanentemente le finanze pubbliche, cosa particolarmente costosa in periodi di tassi di interesse in crescita.
Efficaci regole finanziarie sono anche essenziali per essere sicuri che la politica finanziaria non crei pressioni inflazionistiche di lunga durata. E la politica finanziaria non può neppure ignorare i cambiamenti geopolitici, comprendenti il cambiamento climatico, la transizione digitale e la politica di difesa. Per mantenere la credibilità di fronte ai mercati dei capitali, gli Stati membri devono evitare deficit e livelli di indebitamento eccessivi e attuare riduzioni realistiche, tempestive e sufficienti dei deficit e degli indici di indebitamento.
Alla fine di aprile 2023, la Commissione europea ha presentato le sue proposte per il futuro del nostro quadro comune di governance economica. Tali proposte vanno viste come punto di partenza nell’ambito del Consiglio, non come una conclusione. Dal nostro punto di vista, disponendo di regole chiare, applicabili in tutti gli Stati membri, si rende più facile la loro osservanza e applicazione. Consideriamo un nostro compito lavorare al fine di formulare regole finanziarie affidabili, trasparenti, facilmente misurabili e vincolanti in Europa. Questi quattro fattori sono la base per assicurare lo stesso trattamento in tutti gli Stati membri. Criteri quantitativi applicabili in tutti gli Stati membri contribuiscono a formulare chiari requisiti minimi che permettono il consolidamento e sostengono la crescita.
Le proposte della Commissione prevedono uno spostamento verso una maggiore focalizzazione sul medio termine nella politica di bilancio. Ciò presenta dei vantaggi: i rischi finanziari vanno oltre il breve termine e non possono essere ignorati. E ci può essere più spazio per priorità politiche a breve termine se i Paesi si impegnano ad implementare riforme economiche e le avviano. Allo stesso tempo dobbiamo chiedere a noi stessi quanto saranno efficaci le decisioni su riforme e spesa se fatte troppo in anticipo. Se i piani vanno troppo in là nel tempo, potrebbero rendersi obsoleti a causa di sviluppi correnti. Adottando una maggiore focalizzazione sul medio termine non si può neanche arrivare a situazioni in cui le future sfide vengano utilizzate per ritardare o posporre quegli adeguamenti finanziari oggi necessari. Ciò comporterebbe un’ulteriore permanente pressione sulla sostenibilità delle finanze pubbliche e destabilizzerebbe l’Unione monetaria. Comunque una maggiore focalizzazione sul medio termine dovrebbe permettere adeguamenti più graduali, ma ambiziosi.
La Commissione europea gioca un ruolo essenziale in termini di sorveglianza finanziaria. Ma si devono avere linee guida chiare e obiettivi definiti congiuntamente e verificabili. I trattati provvedono ad una sorveglianza multilaterale e così prevedono pure un importante ruolo per gli Stati membri. Ciò deve essere mantenuto com’è.
Nelle prossime settimane continueremo le consultazioni costruttive con le nostre controparti europee per giungere alla fissazione di regole finanziarie, conciliando la sostenibilità delle finanze pubbliche con lo spazio di manovra per affrontare le sfide attuali e future.
Gli autori sono ministri delle Finanze dei Paesi indicati Christian Lindner (Germania) Zbyn?k Stanjura (Cechia) Magnus Brunner (Austria) Assen Vassilev (Bulgaria) Stephanie Lose (Danimarca) Marko Primorac (Croazia) Klemen Boštjan?i? (Slovenia) Gintar? Skaist? (Lituania) Arvils Ašeradens (Lettonia) Mart Võrklaev (Estonia) Yuriko Backes (Lussemburgo)