Corriere della Sera, 15 giugno 2023
Difendere Taiwan
La settimana scorsa, un sondaggio ha creato onde alte in alcuni governi, tra gli esperti di relazioni internazionali, nella diplomazia e nei media. Lo ha realizzato l’Ecfr (European Council on Foreign Relations). Il dato che più sta facendo discutere non riguarda tanto la diversa percezione che hanno della Cina gli americani e gli europei: il 52% dei primi la considera un concorrente e il 38% un avversario, livelli che scendono rispettivamente al 24 e all’11% tra i secondi; con il 43% degli europei che vedono Pechino come un partner necessario. No, il numero che più è stato notato è il 62% di cittadini del Vecchio Continente che sostengono la neutralità nel caso di un conflitto tra Stati Uniti e Cina se quest’ultima invadesse Taiwan. La quota sale al 65% tra gli italiani (solo il 18% ritiene che l’Italia dovrebbe sostenere gli Stati Uniti). Nei mesi scorsi si è molto parlato dell’isola che Pechino vuole annettere con le buone o, se non funziona, con le cattive. E si è spesso fatto il parallelo con l’invasione dell’Ucraina nel caso i cinesi decidessero di prenderla con la forza. Ora, è chiaro che per gran parte dell’opinione pubblica europea il paragone non convince: forse Taiwan è considerata troppo lontana. A Washington si sta iniziando ad avanzare un parallelo probabilmente più preciso, capace di aiutare a valutare quanto sia importante per il mondo difendere una delle più brillanti e solide democrazie del mondo. Argomento che anche in Europa può essere convincente. È la similitudine con il ponte aereo che nel 1948-49 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna realizzarono per preservare l’autonomia e la democrazia di Berlino Ovest, contro la quale l’Unione Sovietica aveva imposto un blocco (blocco che anche i comunisti cinesi potrebbero realizzare in cielo e in mare contro Taiwan). Washington e Londra realizzarono 250 mila voli su Berlino, in certi giorni uno al minuto, per rifornire la città «assediata» dei beni necessari. Fu una delle maggiori crisi della Guerra Fredda e finì quando i sovietici terminarono il blocco. Fu una vittoria incruenta che salvò una democrazia, creò entusiasmo e ridimensionò l’aggressività di Mosca. Per quanto sia lontana (pure Berlino lo era, per gli americani), difendere oggi Taiwan non sarebbe meno rilevante, anche per l’Europa, del Berlin Airlift di 75 anni fa. Le democrazie vanno difese.