la Repubblica, 14 giugno 2023
La Ai risuscita i Beatles. Esce Now and then
LONDRA – Tutto quello di cui hai bisogno è l’amore, più un pizzico di intelligenza artificiale. Si può sintetizzare così l’annuncio di una nuova canzone dei Beatles, anzi «dell’ultimo disco» dei quattro indimenticabili ragazzi di Liverpool, come lo definisce Paul McCartney. Grazie ai prodigi dell’Ai (acronimo di Artificial Intelligence), da una vecchissima musicassetta in cui John Lennon canta e suona un brano inedito è stata estratta la sua voce, pura e pulita come se fosse nei mitici studi di Abbey Road, permettendo di mescolarla con la voce di Paul e degli altri due, Ringo e George. Si intitola Now and then (Ora e allora – nel senso di una volta, in passato). È fatta di parole e di note d’amore. Con un pizzico di alta tecnologia, e forse più di un pizzico, arriverà presto sul mercato e si può scommettere che lo sbancherà. Il ritorno dei Beatles, sia pure con un singolo, un 45 righe con un lato solo lo avremmo chiamato un tempo, sarà un avvenimento mondiale.
«L’abbiamo appena finita e sarà rilasciata quest’anno», si limita a dire per adesso McCartney, spiegando che l’intelligenza artificiale ha permesso di «estrapolare» la voce di John da una cassetta a scopo dimostrativo registrata da Lennon medesimo, mentre strimpellava un pianoforte, nel 1978. L’esistenza del pezzo era nota. Nel 1994 Yoko Ono, la vedova di John, l’aveva regalato a Paul insieme ad altre cassette registrate da John poco prima di morire, assassinato da uno psicopatico a New York nel 1980. Aveva scritto sull’etichetta delle cassette “per Paul” e Yoko, sia pure dopo un intervallo di quindici anni, mantenne l’impegno. Da quel materiale grezzo, nel ’95-’96 i tre ex-Beatles ancora in vita produssero due brani,Free as a bird eReal love.Provarono ad aggiungerci anche Now and then,ma desistettero presto: la qualità del suono era pessima, si sentiva una scarica elettrica proveniente dall’appartamento di John e in più a George Harrison non piaceva. «Essendo i Beatles una democrazia, lasciammo perdere», dichiarò McCartney anni dopo.
I progressi della tecnica e in particolare l’Ai hanno aperto nuove possibilità. La svolta è venuta con il documentario Get back diretto da Peter Jackson, il regista della trilogia sulSignore degli anelli,i cui specialisti del dialogo hanno sostanzialmente addestrato i computer a riconoscere la voce dei Beatles e a separarla da strumenti musicali e rumori di fondo. Questa nuova tecnologia ha consentito a Paul di fare un duetto con John nel suo ultimo tour. La stessa macchina intelligente ha operato sulla vecchia cassetta. Prendendo tutti di sorpresa, sir Paul medesimo lo ha annunciato ieri in un’intervista alla Bbc :«Avevamo la voce di John e il suono degli strumenti, e potevamo dire al computer di separarli. Abbiamo detto alla macchina: questa è la voce, questo è il piano, questa è la chitarra. Così siamo stati poi in grado di mescolare tutto con le nostre voci, come avremmo fatto normalmente, e di registrare quello che si può descrivere come l’ultimo disco dei Beatles».
I puristi magari non saranno d’accordo. John e George (scomparso nel 2001) non possono più essere consultati sull’argomento. E questo non fa diventare nemmeno Mc-Cartney un fan assoluto dell’intelligenza artificiale, specie se applicata all’idea di fare rivivere cantanti e musicisti: «Fa un po’ paura ma al tempo stesso è eccitante, perché è il futuro. Stiamo a vedere dove porterà». Intanto porterà entro la fine dell’anno a una nuova canzone dei Fab Four, i cui due membri superstiti della band, Paul e Ringo, hanno rispettivamente 80 e 82 anni, ma continuano a fare sognare generazioni di appassionati, dagli ex-ragazzi degli anni Sessanta ai Millennials. Sarà anche una canzone d’amore, ma il titolo è perfetto per come si è arrivati a riprodurla e a produrla: Now and then, ora e allora. Sebbene, per i Beatles, si potrebbe anche dire ora e sempre.