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 2023  giugno 14 Mercoledì calendario

Frasi di B.

«Credo sinceramente d’essere stato ed essere di gran lunga il migliore presidente del Consiglio che l’Italia abbia avuto nei 150 anni della sua storia». Osanna a destra, risate a sinistra. Nessuno, dopo il Ventennio, ha mai diviso l’Italia quanto il trentennio di trionfi, tracolli, rinascite, ricadute, emarginazioni e rivincite di Silvio Berlusconi. Al punto che ogni sua singola battuta, denuncia o barzelletta è stata quasi sempre letta di qua con agguerrita devozione, di là con scandalizzata ostilità. Vale la pena di ricordarne, nel mare magnum, almeno alcune.
Antropologicamente – «Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi esser mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Fanno quel lavoro perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana». (a Boris Johnson, allora direttore di The Spectator poi sindaco di Londra, 4-9-03).
Bustarelle – «Dovevo fare lunghe file per seguire una pratica e passare da un ufficio all’altro con l’assegno in bocca, così si usava nella pubblica amministrazione» (Ansa, 9/5/03 al forum sulla P.A.).
Cancro – «La magistratura in Italia è un cancro, una metastasi. Abbiamo avuto le Brigate rosse che usavano i mitra, ma certi pubblici ministeri sono peggiori perché usano il potere giudiziario, sono più pericolosi per la democrazia» (13/4/11, conferenza stampa coi giornalisti stranieri ripresa da tutte le agenzie).
Discesa in campo – «La gente veniva da me a migliaia, sotto le mie finestre, a casa mia... Ero l’unico italiano con una popolarità oltre il 90%, perfino tra la sinistra, potevo rappresentare un’alternativa. Mi sono detto: devo farlo per dare dignità al passato degli elettori e dare loro speranze per il futuro» (a Jane Kramer, New Yorker, 3/11/03).
Englaro – «A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità» (contro la scelta dei genitori di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 17 anni che loro avrebbero voluto lasciare morire sospendendo l’accanimento terapeutico, Ansa 7/2/09).
Fruttuosa – «Con la Lega andiamo d’accordissimo perché io ho nutrito un’amicizia fruttuosa con Matteo Salvini, che è una brava persona. Ha solo bisogno d’essere un po’ inquadrato perché anche lui non ha lavorato mai. Per cui farò io il regista del governo». (Corriere, 25/9/22).
Gheddafi – «Muammar Gheddafi è un grande amico mio e dell’Italia. È il leader della libertà» (Ansa, 7/10/04). «Sono in pericolo di vita e purtroppo non solo io ma anche i miei figli. L’ho saputo da mie fonti certe che Gheddafi ha dato disposizioni di farmi fuori. Me l’ha giurata. A Tripoli c’erano manifesti giganti che mi ritraevano con Gheddafi mentre ci stringevamo la mano. E lui ha preso il nostro intervento militare come un tradimento» (Corriere, 30/7/11).
Intercettazioni – «Credo che tutti preferiscano avere in circolazione dei truffatori, o anche un omicida, piuttosto che sentirci tutti prigionieri del Grande Fratello che ci sorveglia e che ci può ricattare» (Ansa 15/8/05).
Kapò – «Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La proporrò per il ruolo di Kapò» (sfida nel Parlamento Ue all’allora capogruppo socialista tedesco Martin Schulz che criticava le posizioni xenofobe del suo governo con la Lega 2/7/03. Risposta di Schulz: «Il rispetto che ho per le vittime del nazifascismo mi impedisce di rispondere con qualsiasi commento». Ancora Berlusconi: «Io ho detto con ironia quello che ho detto. Se non siete in grado di capire l’ironia mi spiace»).
Loggia – «La P2 raccoglieva gli uomini migliori del Paese; iscriversi non fu un errore ma un incidente senza colpa» (a Giovanni Minoli, spiegando perché era entrato tra i massoni occulti di Licio Gelli, 21/2/94). «Quando ricevetti la tessera c’era scritto che ero apprendista muratore e io, che allora ero un grande costruttore, non potei fare a meno di farmi una grande risata» (TeleLombardia, 6 marzo 2000).
Mussolini – «Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, mandava la gente a fare vacanza al confino» (a Boris Johnson 11/9/03, quando il futuro premier inglese collaborava a The Spectator. Il giorno stesso preciserà: «Non ho inteso fare una analisi storica del fascismo né rivalutare Mussolini. Ho reagito semplicemente da patriota rifiutando il paragone con Saddam Hussein che ha provocato milioni di morti»).
Nano – «La sinistra non ha il senso dell’autoironia. Una persona mi ha fatto notare che Prodi ha la stessa mia statura ma per il centrosinistra e i suoi giornali io sono un nano e lui un gigante» (Ansa, 19/5/07).
Parcelle e ironia
Io sono il maggiore perseguitato
dalla magistratura
di tutte le epoche,
nella storia degli uomini, in tutto il mondo
E ho la fortuna,
avendo lavorato bene
nel passato e messo
da parte un patrimonio importante, di aver potuto spendere più di 200 milioni
di euro per consulenti
e giudici... Scusate, avvocati
Occidente – «Negli ultimi dieci anni c’è stata in Italia una guerra civile. I giornalisti stranieri non vogliono prendere atto che è stata spazzata via da una parte della magistratura un’intera classe politica, quella di origine democratica e occidentale» (Panorama, 11/11/2001).

Perseguitato – «Io sono il maggiore perseguitato dalla magistratura di tutte le epoche, nella storia degli uomini, in tutto il mondo. Perché ho subito più di 2.500 udienze. E ho la fortuna, avendo lavorato bene nel passato e messo da parte un patrimonio importante, di aver potuto spendere piu di 200 milioni di euro per consulenti e giudici... Scusate, avvocati» (conferenza stampa 9/10/09 youtube.com/watch?v=ptQ5uE0T5nc).
Quote rosa – «A noi le signore in Parlamento, soprattutto quelle belle, piacciono molto» (Ansa, 18/12/05).
Ricattabile – «Giorgia Meloni ha dei meriti: è stata buon ministro nel mio governo, non manca di tenacia, coraggio e soprattutto ha ridato una prospettiva alla comunità di destra» (Ansa 3/8/22, prima delle elezioni). Dopo: «Supponente, prepotente, arrogante, offensiva» (aggettivi usati in un appunto contro la premier inquadrato dai fotografi in aula il 14/10/22. Risposta meloniana: «Mi pare che tra i punti ne mancasse uno: non sono ricattabile»).
Spina dorsale – «Il centrodestra lo abbiamo inventato noi nel ’94 quando scendemmo in campo con la destra, la Lega e i fascisti che il pentapartito aveva tenuto fuori dall’arco costituzionale. Li abbiamo fatti entrare noi al governo, li abbiamo legittimati noi, costituzionalizzati noi. Nel centrodestra siamo ancora il cuore, il cervello e la spina dorsale. Senza di noi non sarebbero centrodestra ma una destra estremista, non avrebbero la capacità di vincere e sicuramente sarebbero incapaci di governare» (comizio 28/9/19, youtube.com/watch?v=Xnf6eBLexYY).

T agli tasse – «Ho la speranza di arrivare al 23% e 33% entro la fine della legislatura. Se non ci riuscirò non mi ricandido» (Ansa, 2/4/04).
Unesco – «L’Italia è il Paese che ha regalato al mondo il 50% dei beni artistici tutelati dall’Unesco. Più di 100.000 chiese e monumenti, 40 mila dimore storiche, 3.500 musei, 2.500 siti archeologici e più di mille teatri. Lo sapevi? Approfitta delle tue vacanze per scoprire l’Italia che ancora non conosci» (spot del marzo 2011 girato come testimonial turistico e presto modificato per eccesso di spocchia: il nostro era sì il Paese con più siti Unesco ma questi erano comunque il 5% dei 911 allora protetti).
Vocina – «Ogni volta che entro in Bicamerale sento una vocina che mi dice “Papà!”» (spiegando di sentirsi un padre costituente prima di affossare la Commissione presieduta da Massimo D’Alema per riscrivere le regole costituzionali, Corriere, 27/1/98).
Washington – «E quando l’amministrazione repubblicana non mosse un dito e lasciò fallire Lehman Brothers, questo signore andò a Washington e spese un giorno intero con il presidente americano e venne fuori una decisione: destinare 700 miliardi di dollari affinché le banche americane non fallissero, altrimenti sarebbe stato il disastro» (parlando di sé in terza persona, voto di fiducia al governo sulla manovra, 30/9/10).
Xenofobia – «Ma perché questa parola dovrebbe avere un significato così negativo?» (a Porta a Porta; vedi Corriere 27/8/02).
Yes-man – «Non ha la tendenza a circondarsi di yes-man?» «No. Sono continuamente alla ricerca di gente che manifesti negli occhi le bollicine dell’intelligenza» (ad Alberto Statera; Epoca, 15/5/88).
Zar – «Putin, come persona, è il contrario di come viene dipinto dalla stampa occidentale. È sensibile, aperto, ha il senso dell’amicizia, ha rispetto per tutti, soprattutto per le persone umili, e una profonda comprensione della democrazia» (Ansa, 22/10/10).