Anteprima, 4 maggio 2023
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Biografia di Mons. Giorgio Caniato
Mons. Giorgio Caniato (1928-2023). Prete milanese. Storica anima dei detenuti del carcere di San Vittore. Già ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane. Fu uno degli ispiratori quasi “il motore nascosto” del Giubileo dei carcerati nel 2000, voluto da Giovanni Paolo II e tra i promotori del provvedimento dell’indulto promosso dal governo Prodi e dal suo Guardasigilli di allora Clemente Mastella nel lontano 2006 • «Originario di Milano, don Giorgio aveva iniziato il suo ministero come prete dell’oratorio, prima a Casoretto e poi a Sant’Eustorgio. A soli 27 anni era diventato anche cappellano al carcere di San Vittore, ma aveva dovuto aspettare l’arrivo in diocesi di Giovanni Battista Montini nel 1955, perché il predecessore sulla Cattedra ambrosiana il cardinale benedettino Alfredo Ildefonso Schuster lo considerava troppo giovane e “acerbo” per quel delicato incarico. Don Caniato si è dedicato per oltre mezzo secolo alle persone che avevano commesso reati, ma di una cosa si era convinto: “Il carcere è una struttura anti-umana e anti-cristiana”. Un ruolo che fin da quel lontano 1955 aveva svolto con passione, determinazione e severità. La lunga esperienza (42 anni) nell’istituto di pena di San Vittore, nel cuore storico di Milano, lo porterà, nel 1997, ad assumere l’incarico di ispettore dei cappellani (sotto la sua guida ve ne erano allora 240 sparsi lungo tutta i penitenziari della Penisola), con nomina da parte della Cei, e a trasferirsi a Roma. Un impegno che lascerà solo a 83 anni, con tanto di lettera di ringraziamento verso tutti coloro con cui ha collaborato nei decenni. Di quel periodo romano è giusto mettere a fuoco questa istantanea: la celebrazione in un afoso luglio del 2000 del Giubileo dei carcerati con la Messa, presieduta nel carcere trasteverino Regina Coeli, da Giovanni Paolo II. La parte conclusiva del suo mandato da ispettore generale fu spesa anche pubblicamente per chiedere alle autorità civili del nostro Paese di «individuare delle misure alternative alla detenzione in carcere» per tante persone» [Rizzi, Avv]. Morto nella notte tra sabato 29 e domenica 30 aprile, nel reparto che ospita i preti anziani dell’arcidiocesi milanese alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone, all’età di 95 anni. I funerali si sono svolti presso la chiesa dell’ospedale ieri mattina.