Anteprima, 19 maggio 2023
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Biografia di Helmut Berger
Helmut Berger (1944-2023). Attore ed ex modello austriaco. Considerato “l’uomo più bello del mondo”. Fu amante e musa di Luchino Visconti, che lo definì “un giovane puledro pieno di estro”. Tra i suoi film: La caduta degli dei (Luchino Visconti, 1969), Il giardino dei Finzi Contini (Vittorio De Sica, 1970), Ludwig (Luchino Visconti, 1973), La colonna infame (Nelo Risi, 1973), Gruppo di famiglia in un interno (Luchino Visconti, 1974), Una romantica donna inglese (Joseph Losey, 1975), Salon Kitty (Tinto Brass, 1976), La lunga notte di Entebbe (Marvin J. Chomsky, 1976), Le rose di Danzica (Alberto Bevilacqua, 1979), Il padrino – Parte III (Francis Ford Coppola, 1990). Ha recitato anche in una stagione della serie Dynasty (1981) • Nato a Bad Ischl. Famiglia benestante. Il ragazzo è ribelle e scansafatiche. La madre lo vizia e lo protegge. Il padre lo vorrebbe direttore nell’albergo di famiglia, per dargli un’educazione adeguata lo manda prima in un collegio francescano a Feldkirch (dove è costretto a confessarsi due volte a settimana), poi in un istituto alberghiero a Bad Hofgastein. Quando Helmut gli confida che vorrebbe fare l’artista, Herr Steinberger non esita ad alzare le mani su di lui. «La mia vita è sempre stata una battaglia» • A diciotto anni Helmut va a Londra per frequentare la Century Dramatic Art School. Nella capitale inglese fa il modello, si ricorda la pubblicità di uno sherry • «Mi sono iscritto all’Università di Perugia. Un giorno per caso mi sono trovato a Volterra dove Visconti girava con Claudia Cardinale il film Vaghe stelle dell’Orsa. Scendeva la notte, l’assistente di Luchino mi portò un lungo scialle di cachemire grigio. Ne ricordo ancora il profumo, potrei riconoscerlo tra mille» • Quando Visconti si accorge di quel ragazzo che assiste alle riprese, giovane, un metro e 78, occhi azzurri, capelli biondo-cenere, comincia a ricoprirlo di regali. «Io all’inizio ho resistito, l’ho considerato un gioco, solo più tardi mi sono innamorato» (Paolo Valentino, Corriere della Sera, 14/08/1998) • Helmut ha poco più di vent’anni. Luchino ha già passato i sessanta. «Lui era l’uomo, quello che nel rapporto prendeva sempre l’iniziativa sessuale mentre io facevo la parte della donna riluttante, la diva capricciosa». «Visconti “amava i preliminari raffinati. Sotto le sue mani, uno conosceva la pura lussuria”. La gelosia fu parte integrante del rapporto andato avanti per dodici anni, fino alla morte del regista. Berger ricorda la scenata di Visconti, quando lo sorprese a flirtare al telefono con Rudolf Nureyev, uno dei suoi amanti occasionali: “Tagliò il filo e mi lanciò addosso una lampada” » (Valentino) • Il sesso di Nureyev scorticato da una cerniera lampo aperta troppo in fretta per soddisfare i loro desideri • «Per i viaggi, Luchino mi aveva fatto fare una specie di cestino da picnic in cui aveva messo una coperta, un piatto e un bicchiere, il tutto con lo stemma della famiglia Visconti» (Arlettaz) • «Luchino mi ha anche guastato perché, da ricco aristocratico, non aveva alcun senso del denaro. E anch’io trovavo assolutamente normale farmi fare dieci vestiti o farmi regalare una Maserati invece di mettere dei soldi in banca» (a Valentino) • Helmut tocca il vertice della popolarità con Ludwig. Ludwig è la sua autobiografia? “Lui era un re, io no. Però è vero, il personaggio me lo sono sentito mio. Lavoravamo soltanto di notte, con orari impossibili. Visconti girò 16 ore di film e io per sei mesi non vidi la luce del giorno. Per riprendere normali ritmi di vita dovetti farmi curare in una clinica. Lo stesso capitò a Romy Schneider. E anche Luchino alla fine delle riprese ebbe un ictus e rimase paralizzato. Abbiamo pagato tutti quella fatica, ma il film resta straordinario”» (Accatino) • «È stato il mio maestro, di vita e di cultura. Era un uomo che non ha fatto solo cinema ma anche teatro e opera, con dive come Mirella Freni e Maria Callas. Un uomo indimenticabile. Siamo stati insieme per molti anni, ci siamo scambiati tutto. Quand’è morto mi è crollato il mondo addosso» • «Mi sono sottoposto all’intervento per allungare il pene, funziona e non è doloroso» • «Dopo la morte di Visconti tutto il mondo mi ha fatto le condoglianze tranne i grandi amici di Luchino […]. Ho tentato di suicidarmi con whisky e pillole: mi hanno trovato a terra con la schiuma alla bocca. Mi hanno rinchiuso in manicomio. Mi chiamavano Romy Schneider e Marisa Mell. Così, dopo due notti, ho deciso di scappare: sono andato a ballare al night e sono tornato alle sei, con le flebo...» (a Michele Deroma, Libero, 16/11/2014) • «Invecchiato malissimo, patetico, rabbioso e poverissimo. Vive in una casa disordinata e sporca, con una domestica a ore che fa quel che può» (Paola Jacobbi, Vanity Fair, 11/9/2015) • Nel 2004 tornò a vivere a Salisburgo dalla madre: «Dopo aver girato 80 film vivo con la pensione italiana di 200 euro al mese» • Dice di aver avuto tremila amanti, uomini e donne. Tra loro: Marisa Berenson, Liza Todd, Linda Blair, Marisa Mell, Ursula Andress e Britt Ekland. Rivelò una presunta storia a tre con Mick e Bianca Jagger • Nel 1994 sposa Francesca Guidato. Si separano due anni e mezzo dopo: «Mio marito non mi tradiva con un uomo bello come Miguel Bosé ma con un mostro che era la sua domestica. Sto scrivendo un libro su Helmut. Si intitola Ho sposato la vedova di Visconti» (Valerio Cappelli, Corriere della Sera, 9/6/2010) • Nel 2015 a Ibiza sposò tale Florian Weiss, noto in Germania come «Botox boy», 37 anni meno di lui. La moglie lo denunciò per bigamia • «Oggi, a parte Helmut Berger, non ci sono più donne interessanti» (Billy Wilder).