Anteprima, 26 maggio 2023
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Biografia di Margaret S. Archer
Margaret S. Archer (1943-2023). Sociologa. La vieille dame della sociologia britannica. «Nel corso della sua lunga, operosa esistenza ha svolto una intensa attività di costruttrice di teorie sociologiche, brillante docente universitaria, tenace animatrice di istituzioni scientifiche internazionali, intellettuale impegnata nel dibattito pubblico. Conseguito nel 1967 il dottorato di ricerca alla London School of Economics and Political Science, ha iniziato il suo lavoro scientifico come sociologa dell’educazione, collaborando a Parigi con Pierre Bourdieu and Luc Boltanski. Ha trascorso quasi tutta la sua carriera universitaria all’Università di Warwick, uno dei migliori atenei inglesi per le scienze sociali, ma è stata anche docente all’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna. Nel 1986 al Congresso internazionale di New Delhi fu eletta, prima donna, presidente della International Sociological Association (Isa), succedendo a Fernando Henrique Cardoso che sarebbe divenuto pochi anni dopo presidente del Brasile. Nel 2014 papa Francesco la nominò presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, ruolo che ha ricoperto fino al 2019, coordinando ricerche e dibattiti su questioni etico-scientifiche di primaria rilevanza come l’intelligenza artificiale, la schiavitù moderna e il traffico di esseri umani (si vedano gli Atti della XX sessione plenaria della Pontificia accademia). Il principale contributo teorico di Margaret Archer, cui deve la sua fama internazionale, è lo sviluppo dell’approccio morfogenetico allo studio della realtà sociale, un approccio ambizioso e complesso che si inquadra nella tradizione del «realismo critico» e si propone di connettere dialetticamente i concetti fondamentali di struttura e soggetto agente, evitando riduzionismi e sovrapposizioni e criticando sia l’individualismo che il collettivismo metodologici, che considerano la struttura come un epifenomeno dell’agire o l’agire come un derivato della struttura. Il classico problema sociologico dei fondamenti della solidarietà in una società individualistica è rielaborato unendo un robusto apparato teorico-critico a un costante, profondo senso di giustizia sociale» [Martinelli, CdS]. Morta domenica scorsa all’età di 80 anni nella sua casa delle British Midlands.