Anteprima, 30 maggio 2023
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Biografia di Isa Barzizza
Isa Barzizza (1929-2023). Soubrette. «È morta domenica a Palau, Sardegna, l’ultima soubrette italiana dei tempi d’oro, Luisita in arte Isa Barzizza, che aveva sfilato in passerella con Totò e Macario: aveva 93 anni ed era nata a Sanremo. Suo padre era Pippo Barzizza, famoso direttore d’orchestra e compositore, che recalcitrava di fronte alla passione per il teatro della bellissima figlia. Da bambina, negli anni bui della guerra, quando c’era bisogno di una bambina in scena chiamavano lei, che si trovò così al fianco di Ruggeri, la Merlini e i De Filippo. Ma il salto fu quando Macario, re della rivista, convinse il padre (condizione, una governante al seguito) al debutto della 17enne Isa prima in Follie di Amleto, dov’era un’Ofelia senza veli, e poi Le educande di San Babilanel 46-48. La prima sera, sorpresa: mentre aspettava in camerino il vestito per il gran finale, le arrivò una scatola con tre stellette di paillettes da situare nei punti giusti. Era quello il look con cui sfilò in passerella, tra il tripudio del pubblico che si accalcava sotto il proscenio per ammirare il suo corpo splendido. Fu subito una diva della rivista e il secondo padre fu Totò con cui recitò due spettacoli di gran successo, C’era una volta il mondo» e nel 1949 Bada che ti mangio: fu lui a insegnarle i segreti del mestiere […] Nel 1952 la scoprono Garinei e Giovannini che la coprono, le offrono la commedia musicale Gran baraonda. Poi lascia il teatro cui antepone la vita privata: nel 53 sposa il regista Alberto Chiesa che morirà poi in un incidente nel 60 e ci torna vent’anni dopo, come i moschettieri, non più con le stellette ma attiva ne doppiaggio, attrice di prosa brillante […] In tv, inaugura i programmi: il 3 gennaio’54 è nell’”Osteria della posta” di Goldoni, poi conduce il rotocalco “Mai dire mai”. Ma chi la ricorda la rivede giovane, simpatica, maliziosa in passerella con quei puntini che fecero sobbalzare la censura d’allora all’unisono con i cuori di tutti gli spettatori, facendo fare un balzo in avanti al comune senso del pudore» [Porro, CdS].