Anteprima, 4 aprile 2023
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Biografia di Nico Cirasola
Nico Cirasola (1951-2023). Produttore. Regista. Sceneggiatore. Decano dei cineasti pugliesi. «Nato a Gravina di Puglia nel 1951, si era spostato a Bari per frequentare l’Università, dando vita a una grande attività culturale al Centro Santa Teresa dei Maschi nel cuore di Bari. Non ha mai voluto trasferirsi a Roma, dove forse avrebbe trovato più fortuna, e lasciare la Puglia. E in Puglia si è mosso da cineasta indipendente. Il suo primo film, Odore di pioggia con Totò Onnis, Agnes Vissgard, Renzo Arbore, Nico Salatino, è del 1989, seguito dalla regia di un film collettivo a episodi, Corsica, nel 1991. Il suo titolo più surreale e più curioso, Da do da Da do da, cioè “da qui a là”, con Totò Onnis, Gilla Novak e Donato Castellaneta, aprì nella Venezia del 1994 il “Salon des Refusés”, i film rifiutati dalla Mostra del Cinema. Ero in prima fila. Non ci capii assolutamente nulla. Parla già di immigrati illegali con Albania Blues, 2000, scritto assieme a Agostino Ferrente con Valentina Chico, suo figlio Luca e lui stesso nel ruolo di un antennista. Col più tardo Bell’epoker, interpretato da Dino Abbrescia, Totò Onnis, Laura Marinelli, Nino Frassica, gira nel 2003 una specie di storia del Teatro Petruzzelli di Bari. Nel 2009 con Focaccia Blues che vede tra gli interpreti Dante Marmone, Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido, Nichi Vendola, fa un omaggio alla focaccia di Altamura. Più complessa l’operazione di dar vita al mito di Valentino con Rudy Valentino, finito nel 2009 e interpretato da Claudia Cardinale, Celeste Casciaro, Alessandro Haber, Nicola Nocella, Lucio Montanaro. Ha fatto anche l’attore in film di amici. L’estate di Bobby Charltondi Massimo Guglielmi, Un altro giorno ancora di Tonino Zangardi, Sangue vivodi Edoardo Winspeare, Francesca e Nunziata di Lina Wertmuller, Se sei così ti dico sì di Eugenio Cappuccio. La sua ultima apparizione al cinema è come attore in Il maledetto di Giulio Base, versione pugliese addirittura del Macbeth di Shakespeare […] Negli ultimi anni, sembrava aver superato la grave malattia che lo aveva colpito qualche tempo fa. Morto improvvisamente mentre stava a Roma con la moglie» [Giusti, Dago].