Anteprima, 14 aprile 2023
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Biografia di Mary Quant
Mary Quant (1934-2023). Stilista. Inventrice della minigonna • Figlia di Jack e Mildred Quant. «I suoi genitori sono due professori gallesi che insegnano alla London University. Per la loro amata figlia sognano un tranquillo futuro d’insegnante» (Il Messaggero, 9/2/2019) • «Destinata a diventare a sua volta insegnante, rifiuta il tranquillo destino che la famiglia ha scritto per lei e a 16 anni va a vivere da sola a Londra. Qui conosce quello che diventerà suo marito, Alexander Plunket Greene, rampollo di una nobile famiglia inglese» (Banfi) • Lui è nipote di Bertrand Russel • «I due iniziano una vita bohémien: mangiano quando hanno soldi, viaggiano come possono, si vestono come passa loro per la testa» (Il Messaggero) • «“La gente, dovunque andassimo, ci guardava”, racconta Mary dei giorni in cui era scolara e viveva con Alexander, tra spaghetti e club notturni, e non pensava ancora a disegnar vestiti • «Mary ha una predilezione per le gonne corte e gli stivaletti, Alexander si adatta. I due fanno amicizia con un ex avvocato diventato fotografo, Archie Mc Nair, e quando Alexander per il suo ventunesimo compleanno eredita dei soldi, decidono, con l’aiuto di Mc Nair, di comperare una casa» (Il Mess) • «Nello scantinato aprono un ristorante, al primo piano la boutique Bazaar. Situata sulla King’s Road, propone dapprima capi che la Quant compra all’ingrosso. Ma ben presto, delusa da quello che offre il mercato, decide di creare lei stessa la moda per le sue clienti» (Banfi) • Un giorno Mary prende l’autobus e per poco manca la fermata. Si rende conto che l’intralcio della gonna limita libertà e movimenti • Quando torna in negozio sforbicia le gonne fino a cinque centimetri sopra il ginocchio. Poi sale fino a dieci • «A ispirare la stilista inglese fu l’auto Mini Minor, creata qualche anno prima dal designer Alec Issigonis che voleva svecchiare le quattroruote adeguandole a un modo di vivere giovane, informale, disinibito» (Niola) • Il successo è immediato • «Gli uomini inglesi di mezza età sbattevano contro le finestre urlando “È osceno, è disgustoso”. Straordinario non è vero?» (a Alexandra Schulman, Vogue Uk) • Al Bazaar, oltre alla minigonna, vende anche miniabiti in jersey e pull aderenti a coste: «i celebri skinny-rib sweaters, che la Quant ideò dopo essersi infilata per gioco il pull di un bambino di otto anni» (Banfi) • «Una passione dilagante, che in poco tempo arrivò in passerella, al cinema e alla Tv: Gene Roddenberry immaginò in minigonna l’equipaggio al femminile del telefilm cult Star Trek» (Antonella Rossi, iO Donna, 8/3/2019) • «Arrivano soldi e successo, Mary Quant investe in un secondo negozio nella snob Brompton Road a Knightsbridge, imponendosi così come l’icona della swinging London» (Banfi) • «Avere denaro è come essere bionde. Più divertente, ma non vitale» (a Laura Laurenzi, la Repubblica, 28/9/2002) • «Nel giro di dieci anni la Q. divenne proprietaria di una sorta di impero della moda giovane che produceva abiti, accessori e cosmetici. […] La definitiva consacrazione della minigonna ebbe luogo nel 1966, quando la Q. la indossò a Buckingham Palace, in occasione della cerimonia con la quale le fu conferito l’OBE (Order of the British Empire). Alla fine degli anni Settanta la Q. cedette il marchio, pur continuando a occuparsi della linea cosmetica e a collaborare con altre case di moda» (Treccani) • «Cosa o chi è stato il più grande amore della sua vita? “Mio marito Alexander Plunket Greene – è morto nel 1990» • Si sono sposati nel 1957 • Nel 1970 nacque Orlando Plunket Green, loro unico figlio, che le ha dato tre nipoti • Oltre alle minigonne ha progettato anche stivali antipioggia in polivinilcloruro, pantaloncini cortissimi, una bambola chiamata Daisy, collantscoloratissimi, mascara a prova di pioggia, trucchi e rossetti.