20 aprile 2023
Tags : Jessica Rizzo (Eugenia Valentini)
Biografia di Jessica Rizzo (Eugenia Valentini)
Jessica Rizzo (Eugenia Valentini), nata a Fabriano (Ancona) il 21 aprile 1965 (58 anni). Ex pornostar e regista di film porno. Ha vinto 13 premi Oscar del porno, 250 film di genere all’attivo e centinaia di spettacoli hard. Tra i film: Acchiappa cazzi (1991), Zia... molto disponibile (1992), Monaca di Monza (2000), Postina (2000), Carne nera per la signora Rizzo (2002), Gole profonde (2002), Segretaria tuttofare (2007). Da ultimo: Demonia (2008) e Fottimi e di cazzi saziami (2008). «Chioma tiziano, lunghi occhi verdi, burrose forme prorompenti su 1,75 senza tacchi. Passato di corista di parrocchia, diploma di ragioneria» (Gigi Marzullo). Assieme al marito Marco Toto ha messo in piedi «un’industria del porno di buone proporzioni che produce lauti guadagni: film, serate, oggettistica eccetera» (Emilio Piervincenzi).
Vita «Lei viene dalla provincia, Fabriano, e da una famiglia molto tradizionale. Sono gli anni Ottanta e il sesso a casa è un tabù. “Non se ne parlava proprio. Avevo dieci anni e un gruppo di ragazzini mi fece un indovinello: ‘Sul tavolo ci sono un martello e una sega. Se io ti tiro il martello, tu che fai?’, mi domandò uno. ‘Ti tiro una sega’, dissi io, ingenua. Quelli ridevano e io non sapevo perché. Andai a casa e chiesi spiegazioni. ‘Da grande capirai’, mi dissero i miei. Tutto quello che c’era da sapere sul sesso lo appresi dalle mie amiche”. Prima volta tardi: a 18 anni. Con Marco, che poi è diventato suo marito. “Ho attraversato tutte le fasi dell’evoluzione sessuale. Dalla donna sottomessa e servizievole alla rivoluzione femminile. C’era questa mentalità: se lei si concede è una puttana, se lui ha l’harem è un macho. Mi sono ribellata”. Nella sua autobiografia Nata bene (D Editore, 2022) scrive: “La prima volta che presi un pene in mano mi sembrava un manico di scopa. Poco eccitante, non sapevo cosa farci”. “Non ne avevo mai visto uno. Il primo è stato quello del mio futuro e attuale marito. Abbiamo avuto il primo rapporto dopo sei mesi di fidanzamento. Gliel’ho fatta sudare”» (a Salvatore Dama) • «Ero una donna riservata che amava trasgredire e vivere la sessualità in maniera libera, ma non avevo nessuna intenzione di espormi principalmente per la mia educazione familiare. Verso la fine degli anni 80’ con mio marito amavano riprenderci con una telecamera mentre facevamo sesso, ci eccitava quasi di più riguardarci che fare sesso, anche riguardandoci si riaccendeva la voglia e facevano ancora sesso, era un circolo vizioso. Dopo di che abbiamo iniziato a riguardarci non più da soli ma in compagnia di amici scambisti; questi amici ci informarono che un regista cercava coppie per girare dei filmini amatoriali, così io e mio marito Marco, muniti di parrucche e mascherine per camuffarci, ci siamo lanciati in questa avventura per puro esibizionismo e divertimento, mai ci è passato per la testa di far diventare tutto ciò una professione. […] Correva l’anno 1991 e nel cinema porno della mia città natale Fabriano venne esposta una locandina con un primo piano del mio viso per la promozione di un mio film amatoriale, avevo la mascherina e la parrucca bionda e liscia ma ugualmente mi riconobbero tutti. Mia madre mi chiamò sconvolta per sapere se ero veramente io, negai l’evidenza! La notizia in tempi record diventò un caso nazionale e non si limitò solo a chiacchiere di paese. Presi mio marito da parte e gli dissi che non potevamo più nasconderci, era giunto il momento di gettare maschere e parrucche e palesarci, così arrivarono le copertine dei giornali, centinaia di articoli, ospitate televisive, eventi e da lì diventai Jessica Rizzo. Io lavoravo come ragioniera nei giorni feriali e come cantante nei giorni festivi, facevo parte dell’orchestra di 12 elementi “Giancarlo e i notturni” ed eravamo sempre in giro tra feste di piazza, balere e sagre paesane; quindi, per cause di forza maggiore lasciai tutto e mi buttai a capofitto nel mondo del porno. […] Il professionale non mi ha mai entusiasmato, troppo costruito, troppo freddo. Io amo l’amatoriale così posso godere e fare ciò che voglio. Io ho inventato il genere amatoriale, filmini senza una vera e propria trama con protagoniste casalinghe e persone della porta accanto senza tagli in cui davo la massima libertà di godere in maniera naturale e non impostata, nessuno ci scommetteva una lira; invece, questo genere ebbe un successo clamoroso! […] Moana Pozzi trattò malissimo mio marito sul nostro primo set professionale, sapendo che era alle prime armi gli disse: “Io non ho tempo da perdere, fattelo diventare duro subito perché io non ho voglia di perdere tempo con te, devi essere bravo!” Lui rimase terrorizzato, ma io l’ho aiutato. Moana e mio marito dovevano girare una scena all’aperto sul cofano della macchina, io mi nascosi dietro ad un cespuglio e iniziai a masturbarmi, so che lui impazziva per questo, così mentre scopava Moana guardava me, era eccitatissimo ed in tiro, la scena andò benissimo e Moana gli fece tanti complimenti» (a Mattia Pagliarulo) • «Il passo successivo portò la Rizzo nella Hollywood delle produzioni contrassegnate a tripla X, col regista di Gola profonda Gerard Damiano. La Rizzo fondò anche una casa editrice che pubblicava una quindicina di testate, a questo punto la trasformazione in imprenditori hard della performer e del marito era compiuta. Il successo di una formula basata sull’eccitazione di chi guarda dal buco della serratura i vicini che fanno sesso raggiunse dimensioni tali da superare, in fatto di vendita, le performance ben più atletiche delle star del porno: “Il nostro era un genere realistico, che mostrava buone performance erotiche così come le défaillance dei protagonisti dei video”. Jessica ammette di sentirsi come Jeckill e Hyde: “Mi piace far eccitare le persone, così come il fatto che mi guardino con un certo sguardo, ma poi faccio cose normali: vado a fare la spesa, mi piace mangiare, dormire le mie sette-otto ore a notte, mi piacciono le comodità, e non ho mai fatto sport, se non le passeggiate a primavera”» (Franco Giubilei) • «Lei ha mai finto un orgasmo in scena? “A volte dovevo fare delle parodie con degli attori che non erano bellissimi. E lì capitava. Però quando abbiamo iniziato a produrre i film da soli, ce li facevamo su misura, con le storie che mi eccitavano. Abbiamo avviato una linea di porno amatoriali e nessuno ci credeva. Siamo stati i primi, pensavamo che gli italiani non volessero solo vedere gli attori, ma anche masturbarsi con la casalinga, che magari era più porca e più vera”. Tolto suo marito, un altro pornoattore chele è rimasto nel cuore? “Ho lavorato con italiani e stranieri. Anche con Rocco Siffredi. Eravamo entrambi esordienti. Una persona squisita. Ho girato spesso con Roberto Malone. Quando siamo sbarcati a Hollywood ho conosciuto gli attori americani. Troppo schematizzati. Funzionavano, ma erano macchine. Girando una scena chiesi una penetrazione anale, il tizio mi disse di no: nel copione non c’era scritto. I francesi invece erano degli sfondatori. Li mandavi a ruota libera, prendevano molta iniziativa, facevano molto di più del copione”. In totale ha fatto 250 film. Con quanti attori ha fatto sesso, li hai mai contati? “No. Ero trasgressiva e lo sono anche oggi, continuo a giocare nel mio club”. Qualche migliaio? “Come faccio a contarli? Solo in un film ho fatto una gang bang con 85 uomini...”. Come ha fatto a gestirne 85? “Dalla mattina alla sera”. In gruppi? “A turno”. Quanti per turno? “Tre-quattro. A rotazione. Abbiamo girato in Francia, in Italia non si trovavano 85 attori validi. Magari aspiranti sì. Ma o non erano in grado o ce l’avevano piccolo”» (a Salvatore Dama) • Nel 2000 ha aperto Atlantis, grande club privé a Roma (villa, giardino, piscina) anche per scambisti. «Il locale è molto elegante ed è frequentato da un ceto medio alto, per la maggior parte vengono a trovarci liberi professionisti». Nel 2005m all’alba, irruppero all’Atlantis tre rapinatori che si portarono via i soldi pronti per pagare l’affitto del locale • «Ho fatto altre cose. Ho recitato al Franco Parenti di Milano in una commedia. Canto» • «Riuscirebbe a vivere senza sesso? “No! Oramai mi sono abituata troppo bene, più lo faccio e più voglio farlo. Con mio marito siamo una coppia apertissima, facciamo sia le cose insieme sia le cose per conto nostro. Gli uomini e le trans mi piacciono, le donne invece non mi eccitano, mi ritengo una delle poche eterosessuali rimaste. Ho fatto tante scene lesbo nei miei film, circa 500, quindi posso rispondere con certezza che le donne non mi piacciono!”» (a Mattia Pagliarulo) • Nel 2016 il suo nome e quello del marito, Marco Toto, sono comparsi nella lista dei Panama Papers pubblicata dall’Espresso, riguardo al trasferimento di soldi in società offshore. Entrambi risultano director della Talbot Ltd aperta alla Seychelles il 12 aprile 2005. Commento di Jessica Rizzo: «Cadiamo. Ho appena sentito mio marito, che si è trasferito in Thailandia, ed è rimasto senza parole. Non abbiamo nulla a che fare con questa società. Deve trattarsi di un errore» • «Ho due sogni nel cassetto: scrivere un libro sulla mia vita e perché no, prendere parte come concorrente ad un reality show televisivo. Ho parlato con amici che hanno partecipato a L’Isola dei Famosi e mi hanno detto che è durissima, ma accetterei la sfida, ne approfitterei per perdere qualche chiletto...» • «Dedico tutto il mio tempo libero agli animali, soprattutto ai cagnolini. Ne ho salvati una quarantina, dalla strada e dal canile, e a casa mia a Roma ne ho cinque. Tre di loro dormono sul mio letto. Non potrei farne a meno» (a Franco Giubilei) • «Come immagina il suo futuro? “In salute. Con i miei cani”. Non ha voluto figli. “Avere figli e non avere il tempo di educarli all’epoca non mi sembrava giusto. Non volevo coinvolgere altre persone nelle mie scelte”» (a Salvatore Dama).
Soldi «Da attori siete diventati anche imprenditori. Negli anni d’oro quanto vi rendeva un film? “Non dico la cifra, ma con due-tre film ti potevi comprare un bel appartamento”. Cento milioni di lire a film? “Circa”. Ai tempi di Pornhub si fanno ancora i soldi con il porno? “Penso che le pornoattrici di oggi guadagnino 2-3 mila euro a film, se va bene. Non esiste paragone. Noi andavamo a fare spettacoli di venti minuti per cinque milioni di lire. Ora si spogliano per 150 euro”. Oltre a Pornhub c’è anche Onlyfans. Si guadagna vendendo video e foto. “Ce l’ho anche io, ci ho giocato in pandemia. Il fatto è che è crollato il divismo. Prima c’era gente che faceva due ore di fila sotto la pioggia per poter avere un posto in prima fila in teatro. Ora gli spogliarelli si fanno dappertutto. Siamo più assuefatti e meno sognatori”» (a Salvatore Dama).
Vizi «Io non bevo, non fumo... ma alla cioccolata non rinuncio per niente al mondo!».