Corriere della Sera, 13 giugno 2023
La Sky JetCam di Bari-Cagliari
Le innovazioni tecnologiche non sono mai innocenti. Domenica sera, per la finale di ritorno dei playoff tra Bari e Cagliari (vinta all’ultimo respiro dai sardi) c’è stato l’esordio della Sky JetCam, una telecamera installata su un drone che volava sulla pista di atletica del «San Nicola» all’altezza dei calciatori. Un punto di vista totalmente inedito: secondo la regia Sky avrebbe dovuto riproporre la visione dei giocatori in campo (ma per ottenere un simile effetto, ogni giocatore dovrebbe incorporare una telecamera); direi che il risultato è stato molto più simile a quello di un videogioco.
Nell’insieme, la regia di Bari era molto più bella e affascinante delle regie che di norma mettono in scena la serie A. Ho usato a bella posta l’espressione «mettere in scena» perché ogni nuovo espediente (non ultimo il Var) allontana sempre di più la visione dal «vero» da quella televisiva, come fossero due eventi totalmente differenti. E pensare che ci sono generazioni di tifosi che non sono mai stati allo stadio!
È una legge fondamentale dei media, di cui abbiamo già scritto più volte: più un mezzo di comunicazione si occupa di qualcosa (un argomento, il dolore, uno sport, la politica, un evento...) più lo trasforma secondo le proprie leggi linguistiche.
Siamo arrivati al punto che i leader politici vengono intervistati in una masseria privata, il cui stigma fondamentale è di essere l’appendice di una celebre trasmissione televisiva.
Per non parlare dei processi di digitalizzazione. Il 91% delle 55 Federazioni calcistiche aderenti all’Uefa (Union of European Football Associations), infatti, ha un canale YouTube, l’89% un account Twitter, l’85% una pagina Facebook, il 78% un profilo Instagram ed il 67% è presente su Linkedin. Inoltre, appare in significativa crescita anche la presenza su TikTok, utilizzato dal 25% delle maggiori realtà calcistiche europee.
Per non parlare delle start up che migliorano il coinvolgimento dei tifosi attraverso dispositivi virtuali. Uno sport è il suo racconto, è la sua rappresentazione: per questo le innovazioni tecnologiche non sono mai innocenti.