il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2023
Vini alla bava
Il Pd vuol portare al Cda Rai l’ennesimo caso Vespa – l’“artista” in pensione che profumatamente paghiamo dalla notte dei tempi per scorticarsi le ginocchia davanti ai politici su Rai1 – per l’automarchettificio messo su nella leccheria di Manduria, dove si produce un rarissimo vino a base di saliva. Ma sbaglia bersaglio: il “codice etico” Rai non va invocato solo per la batteria di sponsor accorsi alla kermesse vespiana (Poste, Fs, Bmw, Confagricoltura, Ance, Aiscat, Philip Morris, Novartis, Banca Ifis ecc.), ma anche perché in un’ora di “intervista” alla Meloni il nostro eroe è riuscito a non farle una sola domanda degna di questo nome. Non mancavano solo le famose seconde domande, ma pure le prime. Ecco i pigolii del semiconduttore nei Cinque minuti su Rai1. “In questi giorni dovrebbero sbloccarsi 21 miliardi della terza rata: riusciremo ad averli?”. “Cuneo fiscale e aumento dei salari: pensa l’anno prossimo di avere più soldi?”. “L’aumento del Pil non è un fuoco di paglia”. “Arriveranno soldi dal Fmi alla Tunisia per evitare un’ondata storica di migranti?”.
Ed ecco il seguito del Forum in Masseria. “Una riflessione da madre sull’omicidio della povera Giulia e del bambino che portava in grembo”. “Il problema della personalità giuridica del nascituro”. “Ha incontrato il cancelliere Scholz e, se ho capito bene, avete fatto dei passi in avanti sui migranti”. “Lei vuol fare l’hub”. “Schlein sostiene che è allergica ai controlli e sta impostando uno Stato autoritario”. “Gli avversari le rimproverano la vicinanza a Vox, Polonia e Ungheria”. “Premierato e autonomia: a Sud han paura di essere regioni di serie B. Succede, non succede…”. “Insomma, devono rassegnarsi alla sua presenza”. “L’opposizione dice che la delega fiscale penalizza i dipendenti rispetto agli autonomi”. “Posso chiederle quando pensa di sottoscrivere il Mes?”. “Noi resteremo al fianco di Zelensky fino alla fine della storia?”. Le risposte alternano rari sprazzi di buon senso a colossali spropositi senza la minima obiezione. Neppure quando Meloni, che sta per gettare in strada 600mila famiglie senza più Rdc, denuncia “l’aumento dei poveri e dei ricchi ricchissimi”; o accusa altri di fare ciò che fa lei: “Cambiano idea a seconda che stiano al governo o all’opposizione”; o magnifica il boom economico e Vespa si scorda il fresco -7,2% dell’industria. Finale da urlo: “Dopo sette mesi, com’è l’Italia vista da Palazzo Chigi?”. Se si fosse intervistata da sola, la Meloni sarebbe stata molto più impertinente, non foss’altro che per non scivolare sulla bava. Ma le interviste senza domande non scandalizzano più nessuno. Qualcuno s’è indignato perché la premier a Tunisi ha fatto una conferenza stampa senza giornalisti. Ma nessuno ha notato la differenza.