La Stampa, 10 giugno 2023
I conti correnti perdono 61 miliardi
Sessantuno miliardi di euro. Questo è quanto, secondo i dati della Fabi, è costato il mix tra fiammate dei prezzi al consumo e rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea. I saldi di conti correnti e depositi di famiglie e imprese sono passati dai 2.076 miliardi di euro del dicembre 2021 ai 2.015 miliardi dello scorso marzo.Scenario prevedibile, quello dell’erosione della ricchezza, non fosse che di pari passo non è andato il trasferimento della maggiore redditività dell’industria bancaria (+8,1%, secondo l’ultima relazione annuale della Banca d’Italia) nelle tasche dei cittadini. Secondo la Fabi, lo spread fra tassi attivi e passivi si amplifica sempre più. Se mutui e prestiti hanno registrato un differenziale di 296 e 302 punti base, quelli su conti correnti e depositi sono su livelli molto minori, 24 e 114 punti base. I mutui costano di più, i conti sono remunerati meno. Una spirale pericolosa.Vero è che potrebbe essere questione di tempo, poiché la trasmissione della politica monetaria non è immediata. Ma è anche vero che si tratta di un fenomeno da monitorare con attenzione. Tensioni sociali e crisi di liquidità sono rischi che possono materializzarsi all’improvviso.