la Repubblica, 10 giugno 2023
Un giorno davanti alla tv col Tg1 targato Meloni
Sorride e si contrae in una posa compiaciuta, Giorgia Meloni. Sono i secondi finali dei Cinque Minuti di Bruno Vespa, ieri dopo il Tg1: e per il medesimo tg, per Vespa, per l’intera rete e forse per il paese intero si è chiusa una giornata quasi campale. Il conduttore del tg più visto dagli italiani poco prima aveva assunto un fare serio e motivato annunciando che tra pochissimo avremmo saputo tutto quello che sta succedendo “in diretta da Manduria”. Che in effetti fa un po’ impressione.Da una settimana c’è il nuovo Tg1, direttore Gian Marco Chiocci – eugubino, curriculum stracolmo e frastagliato – e ieri, con il Governo riunito nella vecchia masseria di Vespa – dalla terza Camera, che suonava un po’ troppo singola, alla terza dimora del Parlamento – si è consumata la prima prova del fuoco per il Tg1 e per l’intero nuovo corso Rai. In più, vai a sapere se per botta di fortuna o cosa, è andata anche l’apertura dell’edizione serale con le nostre Forze speciali che debellano il gruppo di migranti che a Napoli sequestra, o qualcosa di simile, una nave turca. L’insieme sapeva di luminosi destini per la Nazione, maiuscola.
Bisogna partire debellando anche qui solenni sciocchezze – per esempio ipotizzare che sia mai esistito un Tg1 d’opposizione – ma è chiaro che in zona potere si è compiaciuti e ci si attende molto dal nuovo corso. Lo sanno gli spettatori che si sono sorbiti in questa settimana nelle edizioni serali momenti tostissimi, vedi una chilometrica intervista a Ignazio La Russa che va bene tutto, ma nessuno si sognerebbe di tagliare sul più bello. Chiocci e quelli del nuovo corso sanno benissimo quanto sia alto il compito, ma anche quanto sia facile.
Esistono per esempio soluzioni alla portata di chiunque: vedi, sempre ieri sera, la spinosa questione del patrocinio della Regione Lazio al Pride. Logica vorrebbe che si facesse parlare il governatore Rocca, sempre ieri sera, e poi magari anche qualcuno che non è proprio d’accordo con la decisione. E invece parla solo Rocca ma il metodo è quello – detto un po’ all’ingrosso – di farlo dilungare sul fatto che lui ha molti amici gay, o comunque era qualcosa che somigliava. E tante parole di miele per il mondo Lgbtq+, purché non tradiscano le promesse, e poi ancora le iniziative a favore eccetera: come a dire, non siamo noi a non far parlare chi non è d’accordo, è lui che è complesso.
Quanto alle micidiali brevi dichiarazioni dei politici, la tecnica storica rimane quella del panino, governo-opposizione-alleati di governo, con qualche variante se necessario: vedi il caso di ieri sera e la domanda, che potrebbe far passare notti insonni, su quale tipo di panino sia la sequenza Tajani-Schlein-Renzi. Ma alla fine scopriremo che quello è il meno, visto che intanto l’azione di governo delle ultime ore tra accordo sui migranti (e Orban? Chi è Orban?), viaggi imminenti in Tunisia e – da Vespa – anche un riferimento alle accise, da parte della premier, non meglio identificato – appare quasi frenetica e azzeccata sempre: e comunque con tutti assai tesi a dimostrare come questi, quelli che governano, quanto meno si stanno dando un gran daffare e i risultati eccoli qui, volando a razzo per chiudere in pochi secondi servizi e commenti. Che poi, sempre a razzo, tra gli elenchi che enunciano in pochi secondi Schlein o una rappresentante grillina, il Paese sembri traforato di guai entra nella completezza, a razzo, dell’informazione. Infine, il grande successo dell’asta dei Btp: una di quelle ricorrenze storiche per cui si dovrebbero immaginare italiani festanti nelle case anche se nessuno sa il perché.
Al Tg1, e in tutta la nuova Rai, sanno benissimo quanto siano esposti a critiche e accuse simili, ma lo spirito del tempo è quell’altro, la nuova comunicazione idem e la famosa narrazione non ne parliamo: riguarda tutto, nelle ultime ore è anche sbucata l’ipotesi concreta che torni in pista su Raiuno il Bagaglino, con il novantenne Pingitore che sforna battute del tipo: sarà difficile far ridere più dei politici, che per la prima volta venne detta da un legionario romano. Risate a non finire, buon umore da diffondere e tutto va in sostanza bene, e soprattutto quanto si impegnano, i nostri al Governo. Nostri nel senso di italiani, ovviamente.