La Stampa, 9 giugno 2023
Vespa in piscina e sedie a forma di cactus
Giorgia Meloni ha un problema con la puntualità. «Ci hanno appena detto che arriverà alle 21, con due ore di ritardo. Ci sono duecento persone che sono venute qui apposta per lei». Alla Masseria di Bruno Vespa sono tutti increduli. Lo staff degli organizzatori guarda sgomento gli ospiti: era stata la premier a stravolgere l’agenda degli inviti, costringendo ad anticipare l’inizio della rassegna di un giorno. Sono le cinque di pomeriggio, di ieri. Fino a pochi minuti prima il conduttore Rai sperava di riuscire comunque a inserire la prima parte dell’intervento della premier nella sua trasmissione “Cinque minuti”, in onda alle 20.30. I giornalisti che la seguono in giro per il mondo, però, lo avevano avvertito. Meloni ha un rapporto difficile con l’orologio. Lo sanno collaboratori, cronisti, cerimoniale di Palazzo Chigi e gli altri leader. Tutto rinviato a domani mattina, cioè a oggi, ore 11.
«Un Forum Ambrosetti più rilassato», tra gli ulivi, la canicola pugliese, l’ombra che è un po’ una speranza. Il paragone con il summit economico- politico che ogni anno chiude l’estate a Cernobbio porta il copyright di Comin&Partners, la società che ha in mano l’organizzazione del Forum in Masseria, format extra-televisivo di Vespa. A cinque minuti di macchina da Manduria, va in scena l’appuntamento che apre l’estate della politica all’aria aperta. Quarta edizione, terzo anno: mai così zeppa di sponsor, come si intuisce subito dal cartellone all’ingresso bruciato dal sole: Ferrovie, Poste, Ance, Philip Morris, Novartis, solo per citare alcune delle grandi aziende che hanno voluto marcare una presenza tra i volti più noti della nuova leva meloniana. Un salotto fuori dal salotto, in questo podere seicentesco che porta il nome Li Reni, appartenuto a un nobile casato di Eboli, passato alle monache benedettine e dopo l’Unità d’Italia confiscato e messo all’asta a fine Ottocento, finché di mano in mano è stato acquistato dal conduttore Rai. Alle quattro di pomeriggio Vespa si rilassa in acqua, nella grande piscina su cui affacciano alcune suite della masseria. È con il suo storico autore Maurizio Ricci. «Ci avete sorpreso nel pieno di una riunione di lavoro» scherza. Tutto è pronto, compresa la cena dello chef stellato: tagliatella di seppia, risotto con granita di riccio, cornucopia di orata e i vini della tenuta del vignaiolo Vespa. Ancora non sa che Meloni, alle prese prima con il cancelliere Olaf Scholz e poi con il presidente uzbeko, non arriverà in tempo. Nel buen retiro salentino del giornalista arriverà, nell’arco di tre giorni, mezzo governo e un solo leader dell’opposizione, il presidente del M5S Giuseppe Conte. Sarà lui a chiudere, domenica pomeriggio, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein ha declinato l’invito. Meloni arriva poco dopo le nove di sera con il compagno, parla pochi minuti coi cronisti, ma il clou è rimandato a oggi. L’anno scorso era stata proprio lei a rappresentare la quota dell’opposizione, soggiornando qui. Ancora c’era il governo di Mario Draghi, e la crisi che avrebbe portato a elezioni anticipate non sembrava così vicina.
Meloni si aggirava curiosa, e rilassata con i cronisti, tra le murature e le volte realizzate in tufo salentino, le stanze arricchite di volumi sul vino ed etichette di casa – Il Bruno dei Vespa, Donna Augusta dedicato alla moglie, Zoe alla cagnolina – le sedie a forma di cactus di una piazzetta del giardino, i cuscini rossi ovunque, la piccola piscina dal sapore termale. Una giornata di relax, come tante quando non era al governo, quando poteva permettersi di arrivare in ritardo e nessuno se ne accorgeva.