Corriere della Sera, 8 giugno 2023
Gran Bretagna, il paese meno razzista
la Gran Bretagna ambisce a giusto titolo al rango di Paese meno razzista del mondo: e a dirlo non è qualche bianco supponente e con la coda di paglia, ma le stesse persone di colore che vivono lì. Secondo un sondaggio condotto dal think tank «British Future», una schiacciante maggioranza di persone non-bianche ritiene che per loro sia meglio vivere in Gran Bretagna che in un’altra democrazia occidentale: alla domanda «il Regno Unito è un posto migliore o peggiore per vivere in quanto appartenenti a una minoranza etnica, rispetto ad altri grandi democrazie come gli Usa, la Germania o la Francia?», addirittura l’80% delle persone di colore interpellate ha risposto di preferire la Gran Bretagna. Gli autori del sondaggio hanno osservato che «la forza di questo verdetto riflette l’ampio consenso che lo stato delle relazioni razziali negli Stati Uniti post-Trump sia peggiore che nel Regno Unito. La Gran Bretagna può anche rivendicare con forza di profondere più energie nell’eguaglianza razziale rispetto alla gran parte dei Paesi dell’Europa continentale». Certo, non tutte le difficoltà sono appianate: il 67% degli appartenenti a minoranze etniche ritiene che neri e asiatici soffrano ancora di discriminazioni nella vita quotidiana,anche se poi la stessa percentuale ammette che la Gran Bretagna ha compiuto «significativi progressi» nell’affrontare il razzismo negli ultimi 25 anni. D’altra parte, basta guardarsi intorno per rendersi contro che l’integrazione è completa: nel governo tre dei quattro Grandi Uffici di Stato (premier, Esteri e Interni) sono occupati da persone di colore, nei media la rappresentazione di neri e asiatici è onnipresente, asiatici e musulmani sono il sindaco di Londra e il primo ministro scozzese. Nella capitale la popolazione non-bianca ha ormai raggiunto il 45%: ma il bello è che le minoranze etniche si sentono spesso ancora più britanniche degli stessi bianchi. Con buona pace della «sostituzione etnica» tanto paventata dai sovranisti a varie latitudini.